sabato 21 febbraio 2009

Scuola di Scienze Quantistiche

CENTRO STUDI EDUCARE ALLA SALUTE
Via Della Repubblica, 75
EMPOLI
Venerdì 20 - Sabato 21 MARZO 2009
ore 9-18
VI UNITA' DIDATTICA
IL DESTINO SINCRONICO
relatore: dott.Gaetano Conforto
NULLA ACCADE PER CASO
Noi siamo i creatori della nostra realtà.
Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite,
né spaziale né creativo.
Il grande oceano di luce in cui siamo immersi,
da cui veniamo continuamente creati,
e dove continuamente creiamo,
opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali,
il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme,
creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.
Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità

Sincronicità. Noi siamo i creatori della nostra realtà.

a cura : dott. Gaetano Conforto

Noi siamo i creatori della nostra realtà. Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite, né spaziale né creativo. Il grande oceano di luce in cui siamo immersi, da cui veniamo continuamente creati, e dove continuamente creiamo, opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali, il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme, creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.
Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità.
Ad un occhio profano, il susseguirsi della vita sembrerebbe un insieme di coincidenze casuali, cioè non aventi un nesso profondo fra loro. E’ chiaro che questa è la visione meccanicistica newtoniana, dove viene presa in considerazione l’analisi statistica, senza che fattori come l’intenzione e la consapevolezza possano giocare un ruolo nel succedersi delle cose. Infatti, l’universo viene considerato come una macchina che genera dati in modo casuale.
Un fenomeno può avere una certa probabilità che possa verificarsi entro limiti di natura statistica, quindi entro i canoni della razionalità scientifica e non per questo deve essere considerato una sorpresa, oppure un miracolo. Per esempio, una guarigione spontanea da un male incurabile rientrerebbe in un range di probabilità ristretto, ma possibile. Qualsiasi altro fenomeno, come sapere chi ci sta chiamando al telefono, prima di rispondere, può rientrare, secondo la scienza ufficiale, nella norma di possibilità, cioè di coincidenze significative.
Questo modo di considerare gli eventi quotidiani fu messo in discussione da Jung, il grande psicanalista svizzero. In un caso famoso, descritto nel suo libro “La Sincronicità“, Jung descrive il caso di una donna che nel sogno aveva avuto in regalo uno scarabeo d’oro (lo scarabeo è il simbolo della rinascita). Mentre la donna raccontava il sogno a Jung, dai vetri della finestra dello psicologo, si avvertì un rumore. Era uno scarabeo. Jung lo fece entrare e lo raccolse mostrandolo alla donna che ebbe un salto quantico di consapevolezza.
Quale analisi statistica potrebbe spiegare un fenomeno del genere? Quante probabilità ci sono che uno scarabeo, che in genere è attirato dalla luce, venga attratto da un ambiente buio (Jung stava eseguendo una seduta di analisi) nel momento in cui si sta parlando del suo simbolo?
Se osserviamo a ritroso la nostra vita, vedremo quante di queste coincidenze significative si siano verificate per condurci dove siamo ora. Ogni relazione, ogni fatto, ogni evento sono strettamente interconnessi fra di loro e complici di un obiettivo elevato, che nella maggior parte dei casi ci sfugge.
L’oceano di luce (e con esso anche l’Essere Quantico consapevole di questa realtà) opera le sue meraviglie mettendo in relazione perfetta le “pedine“ che condurranno alla creatura finale (galassia, stella, atomo, uomo, sogni, obiettivi, visioni). Sarebbe sufficiente un solo millisecondo di sfasamento, in questa perfetta sintonia, per avere un “parto“ creativo notevolmente diverso!
SIAMO IMMERSI IN UN OCEANO DI SINCRONICITA'
Il nostro corpo è fra le espressioni più fini di tale sincronicità, basti pensare ai rapporti fra le molecole di idrogeno ed ossigeno dell’acqua, come pure i rapporti fra i minerali, le vitamine, gli aminoacidi nelle complicate e complesse vie biochimiche; i risultati di seppur piccoli sfasamenti, come per esempio nelle carenze enzimatiche, comportano effetti disastrosi sulla salute e sull’aspetto fisico. Non saremmo come oggi ci conosciamo, se si rompesse il delicato equilibrio sincronico fra noi e l’universo ( purtroppo abbiamo apportato sfasamenti nella natura, e questo ci costerà caro!).
Ciascun Essere Quantico vive in una rete di sincronicità che si evolve e cambia nel tempo ( l’ambiente dell’utero materno, la famiglia, la scuola, l’ambiente sociale, il lavoro, il matrimonio con i figli, il divorzio, nuove amicizie, il pensionamento). In ogni momento si troverà in uno specifico seme karmico, cioè interagirà con persone ed eventi spazio-temporali con cui condividerà delle lezioni da apprendere. Se per suo libero arbitrio decide di cambiare seme karmico non ancora svezzato, si ritroverà in un’altra rete sincronica con non pochi problemi da risolvere. E questo fino a quando non imparerà l’umiltà e l’ubbidienza, requisiti fondamentali per apprendere le lezioni cosmiche.

Ogni qualvolta interagiamo con la delicata struttura sincronica del cosmo ( pensiamo, parliamo, agiamo, omettiamo, scegliamo ) lo costringiamo a cambiare, momentaneamente, rapporti sincronici che inevitabilmente ci coinvolgeranno in questo cambiamento, fino a che non raggiungerà il suo equilibrio. Verremo trascinati dalla grande rete di eventi. Il risultato sarà o la nostra salute e la nostra felicità, se abbiamo capito e ci lasciamo andare nella direzione degli eventi sincronici, oppure la nostra malattia, se opponiamo resistenza al flusso cosmico.
Ciò accade per esempio quando non lasciamo andare, non accettiamo il momento presente ( la nostra famiglia, il nostro coniuge, il nostro lavoro, il nostro ambiente, la nostra salute ), critichiamo, oppure attacchiamo gli eventi sincronici in cui siamo immersi. Spenderemo enormi quantità di energie, e faremo grossi sforzi per ottenere ciò che desideriamo. Ma arriveremo in salute ed equilibrio alla meta? Oppure ci ritroveremo già vecchi, stanchi, magari con molti soldi, ma pieni di acciacchi e malattie? Da tutto si evince come sia importante entrare nel gioco della vita con le carte in regola. Queste carte sono la conoscenza della Sincronicità e del Destino Sincronico.

Per maneggiare queste carte bisogna prendere coscienza che siamo Esseri Quantici e che viviamo in una continua creazione a doppio senso. Possiamo agire provocando le nostre sincronicità ( che non saranno più coincidenze significative, o eventi dovuti al caso, ma strategie creative ), e/o possiamo favorire il flusso cosmico comportandoci a nostra volta come eventi sincronici appartenenti al seme karmico di altri esseri quantici, diventare cioè pedine di altri esseri creatori. La Sincronicità è un insieme di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, che accadono insieme e che sembrano, in superficie, soltanto delle coincidenze significative.

Per fare il salto di qualità, cioè per riuscire a comprendere il meccanismo creativo, è necessario mettere in discussione le nostre false certezze, quelle legate al vecchio paradigma della fisica, dove siamo tutti separati, destinati alla corrosione del tempo e quindi alla morte, incapaci di influire su questo destino e facili alle critiche e a dare la responsabilità al di fuori di noi.

Occorre capire che le coincidenze sono eventi normali, frequenti, significativi, in armonia con la natura, e che dietro le quinte della vita vi è una intenzione che ci guida, quella del nostro Spirito, quella Divina. Infatti, dalla interpretazione delle “coincidenze“, cioè dal saper leggere il piano di azione del cosmo, dipende la realizzazione dei nostri desideri.
NULLA ACCADE PER CASO
Quando prendiamo coscienza delle sincronicità, con l’intenzione di farle evolvere per realizzare il nostro destino, stiamo attuando il Destino Sincronico. Diventiamo parte attiva nel grande piano creativo, dando uno scopo, un significato, una direzione e un’intenzione alle coincidenze. Con le nostre interpretazioni, e le conseguenti azioni, trasformeremo le Sincronicità in Destino Sincronico, acquisiremo cioè quel software intellettuale per interagire con gli eventi spazio-temporali.

Per poter padroneggiare il Destino Sincronico e quindi crearci un nostro seme karmico evolutivo, cominciando a vivere nel qui e ora in linea con la volontà del nostro Spirito, dobbiamo conoscerne i principi. La loro conoscenza ed applicazione ci metterà nella condizione di non avere più preoccupazioni, e di incentivare il numero di sincronicità nella nostra esperienza. Questi principi hanno a che vedere con la visione olistica, olografica della vita, e con il nuovo paradigma della fisica quantistica.
IL CAMPO LUMINOSO COSCIENTE
Rappresenta la grande rete di luce in cui siamo tutti immersi. E’ infatti in ogni luogo e in ogni cosa; è onnipresente. Costituisce la coscienza che pervade ogni sua creatura e utilizza l’attenzione e l’intenzione come stimoli per la trasformazione.
E’ un campo di energia, informazione ed intelligenza, che orchestra e governa l’ambiente materiale, e di cui noi siamo creati e creatori. La sua conoscenza è essenziale perché è con il suo esempio e con il suo studio che possiamo scrutare le sincronicità e utilizzarle per il nostro Destino Sincronico.

Nella sua costituzione rientrano tutte le frequenze corrispondenti ad altrettanti semi karmici, dove frequenze simili entrano in vibrazione di risonanza attirandosi a vicenda.Ecco perché, quando siamo immersi in un seme karmico, attiriamo gli esseri quantici che vibrano alla nostra stessa frequenza e siamo in grado di estrarre, dal Campo Luminoso Cosciente, qualsiasi informazione correlata all’ampliamento del nostro grado di percezione.

Uno dei mezzi per conoscere ed utilizzare il Campo Luminoso Cosciente è la meditazione disciplinata attraverso la quale possiamo influenzarlo con i nostri pensieri, speranze e sogni al fine di manifestare i nostri desideri. E’un campo dalle possibilità infinite.

Altro principio importante è il nostro dialogo interiore. Quello che un essere quantico pensa, non è separato dal resto del cosmo. Il contenuto del nostro dialogo interiore influenza ogni area della nostra vita, fisica, emozionale e spirituale, oltre che il contenuto informativo del Campo Luminoso Cosciente, provocando un insieme di sincronicità, sempre che le riconosceremo come tali, che ci ritroveremo “ fra i piedi “ senza saperle gestire a nostro favore.

Lungo la strada dell’illuminazione, cioè della conoscenza delle leggi della luce del Campo ( fra cui la sincronicità creativa ), il nostro dialogo deve essere basato sullo Spirito e non sulle esigenze del nostro ego. Queste ultime ci porteranno soltanto sofferenza e, con enorme dispendio energetico, fatti sincronici contro corrente. Come accennato precedentemente, l’universo tenderà ad equilibrarsi provocando eventi sincronici atti a ripristinare le intenzioni creative iniziali.

Bisogna conoscere il proprio Dharma, cioè il nostro scopo nella vita, per operare delle scelte in linea con la cospirazione cosmica; solo così il nostro dialogo sarà imperniato sulle cose dello Spirito, e non sui quei pensieri circolari che vivono nel passato o nel futuro legati ad insicurezze e a paure.

Il principio dell’intenzione, insieme a quello dell’attenzione, sono i cardini su cui il Destino Sincronico poggia. Più attenzione poniamo agli eventi sincronici, più frequenti diventano nella nostra vita. E’ questa la ragione per cui le nostre intenzioni potranno esprimersi e manifestarsi attraverso questi eventi.

L’attenzione accelera la sincronicità, mentre l’intenzione la fa utilizzare. Quando entrambe sono legate alle coincidenze significative, la sincronicità si trasforma in Destino Sincronico, e le nostre vite vengono trasformate in qualcosa di veramente magico producendo i cosiddetti miracoli, cioè la realizzazione spontanea dei nostri desideri, nel campo di infinite possibilità. Da quanto sopra esposto, appare chiaro che la creazione non può fare a meno delle relazioni.
LE RELAZIONI COSMICHE
Tutto ciò che origina dal Campo esiste sotto forma di relazioni, ed ogni relazione può influenzare il Campo: è il suo linguaggio preferito. L’universo si è diviso per miliardi di anni in esseri coscienti, dai molti punti di vista, con l’unico scopo di ritornare, attraverso l’interscambio di relazioni intelligenti, spirituali ed illuminanti, all’Unità di Coscienza, per favorire l’evoluzione reciproca. Infatti, la coscienza umana è il cosmo che pensa di se stesso, e gli esseri umani il mezzo con cui l’universo possa pensarsi.
Ogni relazione umana è quindi una connessione cosmica, un’opportunità per influenzare il Campo positivamente e per evolversi spiritualmente.
Per questo non esistono relazioni cattive. Tutto nel cosmo avviene in modo mirato alla creazione e all’evoluzione. i nostri incontri sono stazioni sincroniche da cui può partire la nostra illuminazione, per diventare Esseri Quantici perfetti.

Senza la conoscenza delle relazioni, il Destino Sincronico non può avere i mezzi con cui agire. La stessa sincronicità vuol dire relazioni perfette e mirate al piano cosmico, dove ognuno fa la sua parte interconnettendosi l’un l’altro in una rete di rapporti meravigliosi e finalizzati al bene reciproco.
Occorre elevarsi a frequenze elevate di dialogo interiore, per poter sfruttare questo enorme potenziale creativo che ci viene messo a disposizione quotidianamente. Potremo così acquisire il “ brevetto “ di creatori cosmici, con la speranza di essere utili anche agli altri nella loro ricerca di libertà di coscienza.

sabato 7 febbraio 2009

LA TERAPIA QUANTISTICA EMOZIONALE

( tratto da: G. Conforto, La Medicina della Luce, Macro Edizioni, Diegano di Cesena, 2004)
La fisica quantistica ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la realtà, ma anche il modo di vedere i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre impressioni.
Da ciò nasce la Terapia quantista emozionale, che prende le basi quantistiche per trasporle nelle problematiche psicologiche.
Sappiamo che l’uomo è un pensiero, un evento quantistico, una fluttuazione di energia immerso nel grande corpo quantistico dell’universo.
Un pensiero è un evento quantistico di natura energetica, e come tale non differisce da qualsiasi altro pensiero.( vi ricordate che le particelle subatomiche sono tutte uguali fra loro?): da ciò si evince che non c’è nessuna differenza quantistica fra la gioia e la tristezza, fra la rabbia e la felicità, fra la gelosia e la fiducia, ecc...
Il problema nasce, come vedremo fra poco, quando noi diamo una etichetta a queste energie neutre, e finiamo per identificarci con le emozioni, osservando quindi la realtà circostante con questi nuovi occhiali emozionali.
Una emozione ( bella o brutta che sia), un pensiero, è soltanto un’onda energetica diffusa, invisibile, che penetra nella nostra coscienza e come tale attraversa il nostro corpo, a volte prediligendo un organo particolare( cuore, intestino, testa, stomaco, etc…), e assumendo una forma e dimensioni variabil.
Se noi osserviamo il cammino del pensiero, vedremo che dopo essere sorto alla coscienza, scompare: se proviamo ad inseguirlo, per vedere dove va, arriveremo in uno spazio vuoto; questo spazio, dove regna il silenzio, è lo stesso che c’è fra i suoni, fra le parole, ed è la porta d’entrata sia al mondo quantistico che a quello virtuale.
Quando ci si esercita a rimanere in questo spazio ( uguale a quello che c’è fra due respiri) si assiste ad un cambiamento della nostra fisiologia, assimilabile a quella prodotta dalla meditazione, e dalla ripetizione di un mantra, come nella risposta di rilassamento: le onde cerebrali si trasformano in onde alfa, e i centri nervosi passano dal normale caos funzionale alla coerenza…..
La mente acquisisce una dignità diversa da quella che invece si identifica con il pensiero: comprendiamo che come osservatore dei nostri pensieri, noi siamo più dei suoi contenuti , e siamo posti al di là del coinvolgimento emozionale, cosa invece che ci porterebbe nella prigione da noi stessi intessuta con i fili del nostro Ego ( paure, approvazione, controllo su gli altri e sugli oggetti, attaccamenti….). Inoltre la mente, in questo spazio, comincia a manifestare consapevolezze vicine alle scoperte della fisica quantistica: creazione della realtà, trasmissione a distanza; la non-località , la sincronicità, etc….
Nella Terapia Quantistica Emozionale quindi si trascende dalle cause e dalle condizioni che hanno provocato una nostra reazione emozionale ( paura, tristezza, depressione, ansia….), anzi queste, se prese in considerazione, danno un concetto completamente sbagliato della dinamica dei fatti!
L’innovazione sta nel fatto che, essendo tutto costituito da energia, qualsiasi emozione può essere vista e vissuta come tale: lo dimostrano gli esercizi con cui la carica emozionale negativa svanisce all’istante, quando, distolta l’attenzione dalle cause e dalle condizioni, ci identifichiamo con l’energia di per se stessa : dal punto di vista della fisica quantistica
1) l’onda, di natura neutra, viene intrappolata dalla nostra volontà ;
2) a ciò fa seguito una denominazione dell’emozione, una etichetta che
3) se noi vi ci identifichiamo
4) provochiamo un collasso dell’onda, quindi la trasformiamo in particella che
5) una volta acquisita una sua massa emozionale, diventa molto solida, e difficile ad eliminare, anzi si rafforza con la memoria dell’evento scatenante!!!: è come se avessimo creato una lente personale, attraverso la quale definiamo noi e il mondo.
Da ciò si comprende come gli eventi esterni, i fatti, le persone , gli oggetti, non hanno a che vedere con il nostro stato emozionale. Risulta quindi inutile, se non dannoso, dare colpe, fare la vittime, o i martiri, ciò rafforzerebbe la solidità della particella e il suo conseguente danno fisico e psichico, oltre al fatto di dare potere a “ padroni “ esterni!!! : siamo noi i soli ad essere responsabili delle nostre emozioni, delle nostre esperienze e della nostra realtà soggettiva, da esse provocata………
Ricordate il principio di incertezza, secondo il quale è l’osservatore che crea, influenza, altera il mondo esterno secondo gli occhi dei propri pensieri , desideri e intenzioni.
Le realtà che interpretiamo sono , in verità, soggettive, cioè non corrispondono alla vera realtà!
Solo con un salto quantico della coscienza, dando all’emozione la sua giusta connotazione di onda, di energia, e vivendola come tale, noi la possiamo rimandare nel mondo quantistico come onda……
Inoltre, questa energia, la cui natura è neutra, può essere sfruttata per:
1) interconnetterci con il mondo circostante, anch’esso di natura energetica quantistica, consapevolizzando la nostra unione, la nostra fusione, con il tutto e, quindi allontanandoci dalla catastrofica prigione della separazione. ( Bohm: “ Tutto compenetra ogni altra cosa “ );
2) incanalarla in attività al servizio nostro e degli altri ( scrivere, fare sport, leggere, creare, aiutare).
Nella Terapia Quantistica Emozionale ci sono dei principi di base:
1) - “ esiste una sola sostanza “ - cioè il regno virtuale, la luce, l’oceano quantistico;
2) - “Tutto ciò che conosci di te stesso proviene al di fuori di te, quindi abbandonalo” - questo sta a significare che ciò che i nostri sensi percepiscono come esperienza, proviene da altri sensi, cioè da altre esperienze che hanno avuto le persone che ci circondano, madre, padre, nonni e società in genere, e siccome abbiamo visto che i sensi cospirano, ci danno un’illusione del mondo, tutto ciò che noi sappiamo è un’illusione, non corrisponde veramente a chi siamo;
3) - “Non credere a niente, indaga ogni cosa”-Un altro principio è
4) - “affinché tu possa scoprire chi sei, devi prima capire chi non sei”- infatti vedremo tra poco che noi non siamo il contenuto della nostra mente;
5 ) “per lasciare andare qualcosa, distaccandotene, devi prima conoscerla” - quindi dobbiamo conoscere qual è la particella emozionale e riviverla, per poi eliminarla.
6) - “chi fa l’esperienza è contenuto nell’esperienza stessa, ne fa parte”
7) - “qualsiasi cosa pensi di essere non lo sei”
8) - “mantieni l’attenzione sull’Io Sono e lascia andare qualsiasi altra cosa” - poi spiegheremo il significato dell’Io Sono.
9) - “qualsiasi cosa sai su di te può non essere vero” -.

Prima di continuare spieghiamo il concetto dell’Io Sono.

Abbiamo visto nel capitolo della trasformazione spirituale che la nostra natura, il nostro vero sé si trova nel regno virtuale, nell’ordine submanifesto dell’essere, quindi il nostro Me reale corrisponde al campo unificato, allo spirito, che poi si identifica anche con la componente divina.
L’Io Sono è la nostra componente che si trova nel regno virtuale, quindi il cosiddetto testimone silenzioso; è la nostra vera essenza che non giudica, non critica, ma osserva tutto ciò che ci accade.
L’Io Sono si trova in una condizione di beatitudine, in quanto osserva tutto quello che accade; se noi riuscissimo, con degli esercizi di psicologia della luce, ad andare nell’Io Sono, vedremmo che la nostra vita si presenterebbe in modi molto diversi, acquisendo un significato nuovo; infatti dall’Io Sono vedremmo che le nostre scelte non hanno poi tanta importanza, l’importante è l’intenzione che abbiamo, cioè l’amore, e quindi la diffusione della luce, la diffusione delle caratteristiche di compassione, di unità con gli altri, non tanto la scelta in se stessa.
L’Io Sono non è mai nato, infatti è nella nostra vera natura di essere immortali, eterni; neanche il fuoco, l’acqua, il vento, possono sconfiggerlo; non dobbiamo neanche cercarlo o comunque formarlo, perché esiste dall’eternità.
Un altro concetto che voglio sottolineare, è quello della mente, che deve essere considerata come un calderone, come uno strumento della nostra parte spirituale, cioè dell’Io Sono.
Quando veniamo concepiti e scegliamo i nostri genitori per le nostre lezioni di vita, cominciamo a ricevere dalla madre, dal padre e dall’ambiente circostante delle informazioni, delle unità informative, i cosiddetti q-bits, che cominciano a riempire la mente.
Originariamente la funzione più importante della mente è quella di essere strumento dello spirito, il quale può agire se la mente ne è strumento, quindi se la nostra mente è vuota da qualsiasi pensiero, immagine o visualizzazione.
Purtroppo con il passare degli anni, la mente si riempie di informazioni, di pensieri che ci provengono da altre menti, per cui si arriva ad una quantità enorme di informazioni in essa contenute (si stima che siano 6.480.000 unità informative nelle 24 ore).
Quindi tale quantità non permette allo spirito di agire, se non in alcuni momenti della giornata come al risveglio e all’addormentamento, a meno che non ci esercitiamo a tenere la mente vuota con delle tecniche di meditazione, come la meditazione stand - by.
Questa è una forma di meditazione passiva in cui la coscienza pone attenzione sul nulla.
Io ho sperimentato una tecnica estremamente facile, che chiunque può eseguire, la quale consiste nel chiudere gli occhi e osservare lo show dei pensieri mentali; dopo bisogna immaginare di avere un telecomando nelle mani e spegnere questo show mentale, rimanendo nel vuoto.
È a questo punto che occorre fare del training, perché ci siamo identificati con il contenuto della mente, noi eravamo quei pensieri, quei concetti, quelle interpretazioni, quelle aspettative.
Invece non è così, noi siamo nell’Io Sono, siamo gli osservatori di ciò che avviene nella mente, del contenuto mentale.
Dobbiamo allenarci a stare nel nulla, a stare nel vuoto e se qualche pensiero, qualche visualizzazione si materializza nella nostra mente, e quindi ricomincia la show mentale, basta prendere il telecomando e spegnere lo show: meglio restare nel nulla.
Cominciano dopo un po’ a fluire informazioni spirituali.
Lo spirito, quindi la grande energia di pace, di beatitudine e di equilibrio, comincia ad agire sul nostro corpo e su chi ci sta accanto, utilizzando la mente come strumento.
Una delle prime reazioni è quella di annullare la catena di eventi suicidi, che abbiamo descritto in un capitolo precedente, che porta alla formazione di neuropeptidi, di citochine, di neuromodulatori e sostanze peptidiche, che danneggeranno il nostro corpo a seguito di pensieri negativi, a seguito di quel contenuto mentale.
Questo è molto importante, perché nel momento in cui entriamo nella meditazione stand-by, interrompiamo questa catena, mandando informazioni di equilibrio al nostro corpo, infatti il nostro sistema PNEI (psico-neuro-immunologico) comincerà ad equilibrarsi.
Questa tecnica è molto interessante dal punto di vista terapeutico, perché tramite l’azione dello spirito, che è luce pura, possiamo riuscire ad equilibrare un sistema alterato del nostro corpo, basta dirigere l’intenzione sull’organo interessato, il quale è anch’esso luce, quindi luce che agisce su altra luce.
Con questa tecnica si sono viste delle guarigioni, perché si dà finalmente sfogo alla grande intelligenza dello spirito, e si permette di attivare il nostro guaritore interiore.
Un altro concetto importante è quello delle particelle emozionali: ogni emozione la blocchiamo, perché reagiamo ad una energia che arriva da parte di un’altra persona o da parte dell’ambiente; abbiamo un cammino e delle esperienze da fare, e delle lezioni da apprendere.
Dando un’etichetta, un nome a queste emozioni, formiamo una particella; l’insieme delle particelle emozionali, contenute nel calderone mentale, costituiscono “un essere”, che Carlos Castaneda chiama Dragone a Cento Teste, cioè l’ego.
Una cosa che ho notato nella mia esperienza clinica, è che le particelle emozionali sono mobili e si trovano tutte nascoste in fondo ad uno stagno melmoso; infatti quando diciamo di rimuovere un’emozione, un’esperienza, accade che le particelle vanno a finire in fondo a questo stagno.
Quando avvengono dei fenomeni emozionali o riceviamo degli input esterni, le particelle vengono a galla con tutto il corteo sintomatologico che le accompagna.
Le particelle emozionali possono passare dalla madre al figlio, dal padre al figlio.
Possono esserci anche delle patologie provocate da particelle che passano da generazione in generazione, infatti quando una persona riesce ad eliminare le particelle emozionali, blocca la trasmissione della malattia specifica e quindi dei sintomi legati alla particella emozionale.
In genere ogni particella emozionale si esprime attraverso una parte del corpo, ma possono esserci più particelle presenti a livello di un organo: ad esempio a livello del chakra tiroideo; quando le si elimina, con le tecniche della psicologia della luce, dobbiamo osservare bene che nel corpo quantico, cioè nell’insieme delle informazioni subatomiche della persona, non ci siano altre particelle, perché possono esserne rimaste altre, riguardanti ulteriori esperienze di tipo comunicativo.
Esse si possono dividere in particelle primarie e in particelle secondarie, ciò significa che a seguito di un’esperienza principale, possono esserci altre esperienze legate alla stessa etichetta, da noi messa all’esperienza principale che io chiamo anche particella madre: quindi avremo la locomotiva e i vagoni.
I vagoni sono tutte le varie particelle figlie: se queste vengono eliminate, apparentemente il problema scompare, ma in realtà non è stato eliminato, perché la particella principale ripiomba nel fondo ed in qualsiasi momento può tornare a galla.
La formazione di queste particelle, purtroppo, non può essere bloccata.
Fino ad oggi, nella psicologia, nella psicoanalisi, nella psicologia transpersonale, che pure ammette una correlazione fra mente e mente, quindi una mente non-locale, non sono mai esistite delle tecniche di eliminazione di queste particelle; queste tecniche formerebbero altre particelle, magari buone, magari positive, ma non eliminerebbero quella principale, che continua ad agire sugli organi, facendo evolvere la patologia.
Con la Terapia Quantistica Emozionale si è visto che, nel momento in cui si opera l’eliminazione dell’etichetta, è come se togliessimo il coperchio da una pentola a pressione, il cui contenuto è un contenuto energetico, neutro e divino; il coperchio corrisponde all’etichetta che abbiamo dato.
Nel momento in cui si toglie questo coperchio, fuoriescono fiumi di energia bianco-dorata che preludono alla guarigione, e da quel momento la particella non esiste più, non ci saranno più, nel corpo della persona che aveva quella particella, neanche i neuropeptidi tossici, suicidi. Ciò comporta cambianti dello stile di vita, miglioramenti dello stato di salute, positività nei rapporti sociali, proprio perché la particella è sparita.
Le particelle seguono le stesse regole delle particelle subatomiche, le quali passano da una persona all’altra inconsapevolmente, quindi le informazioni che portiamo dentro passano inevitabilmente all’ambiente o alle persone che ci stanno accanto, in modo subliminale, cioè al di sotto della coscienza.
Se qualcuno ha delle particelle emozionali negative, queste possono passare a noi stessi, ecco perché è importante gestire bene le nostre particelle, cercare di eliminarle e circondarci di persone e ambienti positivi.
Una situazione clinica, che ho esaminato recentemente, è stata quella di aver visto i risultati del passaggio di una particella emozionale, da un soggetto animale ad un essere umano.
Una paziente era arrivata a dare segni di psicosi, a causa di una particella che una cagnolina portava dentro e che era passata alla paziente, la quale aveva chiaramente una predisposizione affettiva, cioè doveva avere dei canali quantici aperti, per cui la particella è passata nel suo corpo quantico.
Dopo aver letto ciò nel suo corpo quantico, le ho consigliato di dare via la cagnolina.
La paziente dapprima contrariata e stupita, ha eseguito il mio consiglio: la sintomatologia è scomparsa il giorno dopo, lei ha approfondito la sua situazione interiore e migliorato il suo stato di vita. Non si sono più ripresentati i sintomi psicotici.
La Terapia quantistica emozionale è un' approccio spirituale, in quanto fa prendere consapevolezza al soggetto della propria energia interiore e di come quelle emozioni contengono energia divina, energia di guarigione, e che il soggetto è immerso nella luce divina, nel bene e nell’amore.
Se questo viene consapevolizzato, con l’aiuto della psicologia della luce, il soggetto capisce chi è, da dove viene, che cosa deve fare, quale scopo ha nella vita, perché si trova su questo pianeta.
Una problematica emozionale può essere eliminata soltanto in queste condizioni, e possiamo essere sicuri che il soggetto, anche se non scorderà mai più l’episodio, non ne sarà più coinvolto e non ci ricadrà.