martedì 22 dicembre 2009

La vita è ciò che tu ne fai




La vita per il guerriero è una battaglia,che la vinca
La vita per lo studente è un luogo di apprendimento, che possa ricevere le sue lezioni
La vita per il bambino è un passatempo,che possa giocare
La vita per l'avventurosi è un'opportunità, che sappia usarle
La vita per il pauroso è crisi, che la soffra
La vita per il campione è una sfida, che possa vincerla
La vita per l'illuminato è un'esperienza, che la goda
La vita per l'amico di Dio è una benedizione,che ringrazi per essa

(Sri Amma Bhagavan)


Cambiare con Gioia

IL FUTURO E' RADIOSO
Il cambiamento è possibile per tutti,
finché costruiamo la nostra coscienza
col desiderio di crescere gioiosamente.
Quest'anno lavora sul migliorare i tuoi comportamenti verso gli altri
- ma non per farti del male:
lavoraci col desiderio di soddisfare la tua voglia di sentirti vivo.
AUGURI

martedì 15 dicembre 2009

LE CAUSE DEL SOVRAPPESO E LE SOLUZIONI

La moderna scienza dell'alimentazione ha accertato come non sempre l'aumento del grasso corporeo sia unicamente legato ad una iper alimentazione. Da un'analisi obiettiva, e per questo basta guardarsi attorno, è facilmente verificabile come ci siano persone che mangiano quantitativi al di sotto della media eppure non solo non perdono peso ma, al contrario, hanno la tendenza all'accumulo di grasso.
Questa evidenza è un ulteriore conferma dell'inutilità del semplice calcolo matematico per cui basterebbe togliere 300-500 calorie al giorno dal fabbisogno calorico giornaliero (calcolato con le formule teoriche) per ottenere il sospirato dimagrimento.
Le motivazioni sono da ricondurre sia a fattori fisiologici che psicologici.
Le motivazioni che portano all'aumento di peso possono essere individuate e riassunte in:
- Numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all'età evolutiva, tenendo conto che l'ereditarietà influisce con una percentuale del 30% sul soprappeso generale di un soggetto.
- Aspetto ormonale della tiroide, degli androgeni (ormoni della crescita ) e del sistema simpatico (parte del sistema nervoso).
- Dalla sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici.
- Desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livello d'ipotalamo (serotonina), Leptina (ormone delle riserve lipidiche), CCK (colecistichinina, polipeptide responsabile dell'indice di sazietà).- Situazione umorale, psicologica, caratteriale (insoddisfazione e mancanza di autostima).- Squilibri alimentari sia qualitativi che quantitativi e di distribuzione oraria.
- Alti livelli di stress con ricerca di gratificazione e cortisolemia.
- Ipocinesi (mancanza di attività fisica) e bassi livelli di tessuto muscolare. La sedentarietà può infatti momentaneamente rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi, inoltre il QR (Quoziente Respiratorio, parametro che indica il tipo di carburante utilizzato) si sposta verso l'utilizzo di carboidrati e non di grassi.
- Presenza di eventuali intolleranze e allergie.
- Scarsa presenza di grasso bruno, un tessuto adiposo ereditato dall'infanzia e dotato di una grande attività metabolica.
Quindi in sintesi:
- Ciò che conta è la qualità e non la quantità dei cibi.
- Non tutte le calorie sono uguali. Cibi diversi hanno riscontri metabolici diversi.
- Non tutti i momenti del giorno sono uguali per assumere determinati alimenti (cronobiologia).
- Il numero di pasti influenza i livelli glicemici e la tendenza ad accumulare grasso.
- In carenza calorica cronica il corpo tende a distruggere massa magra.
- Ogni persona ha un suo peso forma determinato dalla struttura scheletrica, dal muscolo e da equilibri dettati da un sistema denominato ponderostato (peso a cui tendiamo).
- Necessità di aumentare l'autostima e la gratificazione.
- Attività fisica mirata a migliorare la massa magra ed il metabolismo basale. Infatti la termogenesi è alla base del concetto di dissipazione del calore.
- Importante eseguire test ematici per verificare l'equilibrio generale dell'organismo.
Non è importante mangiare meno, ma consumare di più!
Regole chiave per il successo e consigli pratici
Per raggiungere l'obiettivo totale sarebbe importante (anche se IMPEGNATIVO, ma non impossibile) riuscire a mettere perfettamente in atto queste 5 regole tenendo presente che bisogna evitare tutti quei metodi dimagranti che tendono a colpevolizzare chi non riesce a stare a dieta:
1) Regime alimentare corretto rapportato ai gusti personali, alla facilità di reperimento del cibo, alle abitudini, alla biotipologia metabolica, alla cronobiologia ormonale, alle eventuali intolleranze.
2) Attività fisica costante, sufficiente, mirata, personalizzata, gradita e stimolante (secrezioni delle endorfine gratificanti).
3) Atteggiamento mentale positivo e motivato, aiutati da ambienti e persone che possano sostenere le scelte e limitare le fonti di stress rinforzando l'autostima nelle proprie possibilità.
4) Giusto sostegno e bilanciamento dell'organismo con il corretto apporto idrico e con l'introduzione di metodiche ed integratori che possano aiutare a riequilibrare e stabilire l'osmosi generale dei sistemi biologici.

Il controllo del peso inizia mettendo a dieta il nostro stato emozionale

Sempre più spesso per perdere peso serve la calma e la tranquillità, ossia, meno stress e preoccupazioni più che i consigli alimentari e le diete da fame.
Infatti, in milioni di anni il corpo umano ha perfezionato meccanismi efficacissimi di difesa dai pericoli esterni, i quali hanno purtroppo effetti collaterali, che creano nella vita caotica dei nostri tempi sovrappeso e obesità.
In condizioni di pericolo, stress, precarietà e ansia il cervello dovrebbe essere efficientissimo per rispondere al meglio e velocemente.
Tuttavia, tale efficienza richiede una maggior disponibilità di zuccheri, quindi, energia da usare prontamente.
Tale energia viene resa disponibile dall'ormone Cortisolo, prodotto dalle cellule della fascicolata del surrene in risposta all' ormone ipofisario ACTH.
Esso viene, ad esempio, rilasciato dopo esercizio fisico molto intenso, dopo periodi prolungati di digiuno, dopo interventi chirurgici, dopo separazioni e divorzi, in sintesi dopo ogni situazione che altera l'equilibrio psicofisico.
In genere tutti i glucocorticoidi hanno la controindicazione di far aumentare l'appetito e ritenere i liquidi.
Il cortisolo, in particolare, agisce liberando zuccheri dai depositi di fegato e muscoli e scomponendo le proteine dei muscoli per creare altro glucosio.
Dunque, causa iperglicemia per far fronte al pericolo, con la trasformazione degli zuccheri in eccesso in grasso.
Causando perdita di muscolo, inevitabilmente abbassa il metabolismo, facendo consumare all'organismo meno energia.
Inoltre, provoca stanchezza e con il tempo anche danni a tessuti e apparato scheletrico, poiché diminuisce la sintesi di collagene e della matrice ossea.
Infine, rallenta le risposte del sistema immunitario per dare priorità ad altri pericoli esterni più imminenti.
Rimuovere le cause di preoccupazione e stress e ritrovare la serenità, permette di ritrovare sia la linea che il benessere.
SE VOGLIAMO DAVVERO PERDERE PESO E RITROVARE L'EQUILIBRIO PSICOFISICO, BISOGNA INIZIARE A LAVORARE SUL NOSTRO STATO EMOZIONALE, SULLA NOSTRA EDUCAZIONE ALIMENTARE, SULL'IMMAGINE INTIMA CHE ABBIAMO DI NOI STESSI.
MINOR TENSIONE, MINOR STRESS=MENO CHILI DI TROPPO, MAGGIORE AUTOSTIMA E CONSAPEVOLEZZA.

lunedì 14 dicembre 2009

lunedì 30 novembre 2009

Fame emotiva e bassa autostima vanificano le diete

Per annientare le emozioni angoscianti le persone mangiano, ingrassando nel tentativo di soffocarle sotto ogni tipo di golosità.
Avere i consigli di un esperto su cosa mangiare diventa inutile, poiché il problema non è avere una dieta ipocalorica da seguire, ma controllare e gestire gli stati emotivi che ci portano a mangiare troppo.
Inutile sapere che è fondamentale fare colazione, che servono cinque pasti al giorno per stare in forma, poiché il problema è da ricercare in quella fame che non saziamo con il cibo, che deriva da un malessere profondo e non dalla necessità di nutrirsi.
Sicuramente non saltare i pasti e non trascurare l'alimentazione è importante, ma nello stesso tempo si deve saper riconoscere il tipo di fame per rispondere in modo totalmente diverso ad essa.
La fame reale, quella a cui rispondere con il cibo, si presenta ogni tre ore circa inizia con un brontolio dello stomaco e ci lascia il tempo di organizzarci per decidere cosa mangiare, poiché cresce piano.
Tuttavia, se trascurata si diventa nervosi, irritabili e si hanno anche giramenti di testa, ma la cosa fondamentale è che se si mangia si placa.
La fame emotiva arriva, invece, dirompente, urgente, non ci permette di organizzarci e di scegliere, ma la cosa importantissima è che non si placa mangiando.
Dietro questa fame c'è l'abitudine di rispondere con il cibo a stati d'animo ed emozioni che richiedono di essere affrontate in modo diverso, sicuramente nostra madre ci nutriva quando eravamo irritati, nervosi o annoiati pensando che forse avevamo solo e sempre fame.
Tuttavia, divenuti adulti siamo noi a continuare questo gioco, accompagnandolo spesso con disprezzo per noi stessi, con la sensazione di essere senza speranza e guardandoci allo specchio proviamo fastidio e spesso ci insultiamo.
Iniziare ad apprezzarsi, stimarsi, non offendersi e rispondere alla fame emotiva nel modo giusto è la soluzione.
In uno studio molto interessante il Prof. Ben Fletcher, dell' Università dell'Hertfordshire, ha ottenuto ottimi risultati insegnando a persone in sovrappeso a distinguere i due tipi di fame e a rispondere alla fame emotiva mutando stato d'animo facendo delle attività.
Ha insegnato loro a rispondere alla fame emotiva programmando un'uscita, andando al cinema, telefonando a un amico, ottenendo ottimi risultati.

giovedì 12 novembre 2009

Il cervello archivia i ricordi

Il cervello umano archivia i ricordi stipando i vecchi nella neocorteccia per far posto ai nuovi che affollano l'ippocampo, il tutto attraverso un meccanismo di cancellazione delle tracce provvisorie dei ricordi formati in precedenza, eseguita dai neuroni deputati a formare i nuovi.
Il sistema, oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Cell, permette che nessuna informazione venga persa, perché ad essere cancellata è solo la traccia provvisoria dei ricordi, nell'ippocampo, traccia che viene copiata come memoria definitiva nella neocorteccia.
La scoperta si deve a Kaoru Inokuchi dell' Università di Toyama in Giappone.
Ricordi incisi nei neuroni
- Un ricordo, la memorizzazione di nuovi dati, avviene nel nostro cervello nell'ippocampo attraverso la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni che formano poi connessioni atte ad incidere la traccia mnemonica.
Ma finora non si sapeva esattamente in che modo fosse organizzato tutto il processo.
I "traslochi" della neurogenesi -
Gli esperti hanno irradiato il cervello di topolini per bloccare la neurogenesi e indagato le conseguenze di questo stop in termini di memoria.
Da questo esperimento i ricercatori hanno dedotto che la neurogenesi non serve solo per formare le nuove tracce mnemoniche, ma anche per far ordine tra le vecchie, rimuovendole.
La neurogenesi non modifica però il contenuto complessivo dei ricordi, ma semplicemente sposta quelli vecchi in una sede di stoccaggio più opportuna, per fare spazio ai nuovi, che a loro volta subiranno lo stesso destino.

Risonanza e Cellule

martedì 29 settembre 2009

Scuola di Scienze Quantistiche 2009-2010

SABATO 3 OTTOBRE

PONTEDERA

SALETTA CARPI
VIA VALTRIANI
ORE 15.30-18.30
PRESENTAZIONE
SCUOLA DI SCIENZE QUANTISTICHE
PROGRAMMA ANNO 2009-2010
Direttore: Dott. Gaetano Conforto
Ingresso libero

sabato 29 agosto 2009

Cambiare Paradigma: da vittime a protagonisti

Quante volte ti sei domandato/a:
perchè
?
  • se penso al futuro mi sento in un vicolo cieco
  • le mie relazioni familiari sono conflittive
  • accuso un malessere psicofisico costante
  • la malattia ha sconvolto la mia vita
  • mi capitano sempre esperienze lavorative problematiche
  • non ho una relazione affettiva appagante
  • mi trovo sempre in difficoltà economiche

?

CERTAMENTE

TI INTERESSA

TROVARE RISPOSTE

CONOSCERE LO SCOPO DELLA TUA VITA

PORRE FINE A PREOCCUPAZIONI E DISAGI

RAGGIUNGERE

BENESSERE ED EQUILIBRIO EMOZIONALE

CONSEGUIRE

RISULTATI ECONOMICI

COME ?

iniziando a cambiare

il modo

di vedere le cose

non giocherai più il ruolo della vittima o del giudice

scoprirai il potere che hai e imparerai ad utilizzarlo

il potere dell'intenzione

!

Cambia il modo di guardare le cose e le cose che vedi cambieranno

Quella che chiamiamo realtà è
solo una nostra interpretazione
!
CONOSCERE
x
SCEGLIERE
=
LIBERTA' DI COSCIENZA
Scuola di Scienze Quantistiche
ANNO 2009-2010
Relatore: Dott. Gaetano Conforto
16-17 Ottobre
Il potere dell' intenzione
13-14 Novembre
Scienze Quantistiche e libertà di coscienza
12-13 Dicembre
Trasformazione Quantistica
15-16 Gennaio 2010
Guarigione Quantistica
19-20 Febbraio
Terapia Quantistica emozionale
le basi dell' autoguarigione
19-20 Marzo
Il destino sincronico
16-17 Aprile
Il successo economico
14-15 Maggio
Legge di Atrazione e Intelligenza Finanziaria Illuminata
Richiedi subito informazioni
i posti sono limitati
Segreteria: 3386009743

giovedì 2 luglio 2009

UN'ESTATE PER NAVIGARE NEL GRNDE CAMPO ENERGETICO COSCIENTE

Antecedenti
La scienza moderna è arrivata da dove è partita
COME IN ALTO COSI' IN BASSO

Giordano Bruno (1548 - 1600 )
Di maniera che non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole; ma tanti son mondi quante veggiamo circa di noi lampade luminose, le quali non sono più né meno in un cielo ed un loco ed un comprendente, che questo mondo, in cui siamo noi, è in un comprendente, luogo e cielo.

Ma se infiniti sono i Mondi e le galassie, l'uomo non può essere il privilegiato del creato. Tantomeno lo è un unico popolo, appartenente alle molteplici e poliedriche razze umane: Tutte le cose sono nell'universo, e l'universo è in tutte le cose. L'antica Saggezza Sacra riecheggiava nelle sue visioni astronomiche: Come in alto così in basso.

Come la materia e la sostanza delle cose sono indistruttibili, così tutte le loro parti sono assoggettate a tutte le forme, al punto che tutto si trasforma in tutto, se non in un medesimo batter docchio, almeno in istanti diversi, uno dopo laltro e scambievolmente.

IL fuoco ha il potere di non lasciare tracce, così arse la mitica biblioteca di Alessandria d'Egitto, bruciò un patrimonio di conoscenza scomodo per l'arroganza di certa teologia, così arse il nolano, altrettanto scomdo. Ma al potere del fuoco resiste un potere ancora maggiore, la forza del Pensiero, del Libero Pensiero!

Gli Egizi conoscevano, già dal XVI secolo a. C., la centralità del Sole, i Sumeri 5.000 anni fa conoscevano il nostro sistema solare che raffigurarono in tavolette incise (una è conservata nel Museo di stato a Berlino).
NEL XXI SECOLO
LA SCIENZA TORNA AD INTERROGARSI :
Come è fatto l'universo? Chi siamo noi veramente?
TUTTO E' UNO


VIBRANTI CORDE DI ENERGIA
La teoria delle stringhe propone l'idea che tutto nell'universo, dalle più immense galassie alle particelle subatomiche, sia fatto di sottili e vibranti corde di energia.
Una teoria affascinante, ma che al momento è ancora in cerca di dimostrazione.

L'UNIVERSO ELEGANTE



GLI UNIVERSI PARALLELI

LA MATERIA NON ESISTE...PAROLA DI DOCTOR QUANTUM

domenica 14 giugno 2009

CIO' CHE CONSIDERIAMO LA REALTA' E' SOLO UNA NOSTRA INTERPRETAZIONE

Vi era uno di questi monasteri nel Nord del Giappone tenuto da due fratelli; il più anziano era molto istruito, e il più giovane era piuttosto stupido e in più orbo di un occhio. Una sera un monaco errante capitò da quelle parti a chiedere ospitalità. Il fratello maggiore era molto stanco, poiché aveva passato tutto il giorno a studiare, perciò disse al più giovane che doveva essere lui ad affrontare il dibattito.
«Abbi cura che il vostro dialogo avvenga in silenzio», lo ammonì.
Alcune ore dopo il viandante si presentò dal monaco più anziano dicendo:
«Vostro fratello è proprio un tipo straordinario! Ha vinto il dibattito in modo assolutamente geniale, cosi ora devo andarmene, non mi è più possibile rimanere».
«Prima di andarvene - disse il fratello più anziano - vorreste essere così gentile da raccontarmi com'è andato il dibattito?».
«Beh - disse il viandante - per prima cosa io ho sollevato un dito per simboleggiare il Buddha.
Allora il vostro giovane fratello ha alzato due dita, che stavano a rappresentare il Buddha e il suo divino insegnamento. Cosi io ho sollevato tre dita ad indicare il Buddha, il suo divino insegnamento, e i suoi discepoli.
A questo punto il vostro sagace fratello agitò il pugno chiuso davanti alla mia faccia, ad indicare che tutte queste tre cose provengono da un'unica realizzazione».
E con queste parole il viandante partì.
Alcune ore più tardi il giovane monaco comparve davanti al fratello con aria afflitta.
«Mi è parso di capire che hai vinto il dibattito». Gli disse il fratello più anziano.
«Non ho vinto niente -rispose- quel viandante era proprio un villano».
«Toh -esclamò l'altro -raccontami come è andata...».
«Sai che ha fatto -prosegui il giovane- appena mi ha visto ha alzato un dito per insultarmi, per farmi notare che sono orbo di un occhio. Ma ho pensato che, poiché era un forestiero, era mio dovere comportarmi educatamente, cosi ho alzato due dita per congratularmi con lui che di occhi ne aveva due.
A questo punto quello screanzato ha alzato tre dita per farmi capire che in due avevamo solo tre occhi, cosi non ci ho visto più...sono diventato pazzo di rabbia e l'ho minacciato di spaccargli il muso con un pugno».
L'anziano fratello rise

giovedì 11 giugno 2009

Alla ricerca delle chiavi della nostra esistenza

per approfondire le tematiche trattate nella Scuola di Scienze Quantistiche, consigliamo l'ultimo libro del fisico Vittorio Marchi:
L'UNO DETTO DIO, Macroedizioni
Siamo davvero convinti di essere solo un aggregato di cellule, o siamo qualcosa di più ? La morte ha un ruolo ? È necessaria ? Chi muore ? Siamo sicuri di morire ? Ecco un libro che si pone delle grandi domande !
Chi se le pone è un ricercatore, insegnante di fisica, compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi.
Ed è affidandosi all'attuale sviluppo del contesto scientifico che l'autore mette a disposizione informazioni e strumenti per lo scioglimento di convinzioni e credenze che alla luce della “nuova scienza” non appaiono più così ineccepibili.
Per dirla con l'autore si tratta di: “un viaggio analitico attraverso scienza e coscienza che si propone di sondare le esperienze degli astronauti della scienza del mondo occidentale e quelle degli psiconauti della coscienza del mondo orientale, così inconsapevolmente vicini...
E chi li ha ravvicinati ? Le ultime scoperte della fisica quantistica”.
Sapevate per esempio che i quanti sono particelle quando li guardiamo e onde quando non li guardiamo ? Le proprietà di una particella non esistono finché non sono osservate. Può un fisico che si occupa del visibile arrivare a cogliere ciò che colglie il mistico, che indaga l'invisibile ?
Questo libro è la prova comprensibile che non si tratta più di scegliere e dividere, ma di armonizzare.
TUTTO È UNO. “Tu sei il mondo!” dicono i saggi.
Ebbene lo afferma anche il principio fisico della simmetria assoluta, “Se effettivamente vogliamo un mondo migliore, nel bene e nel male, dobbiamo incominciare a capire che nessuno può sfuggire ala sua legge: quel mondo siamo noi”.

martedì 9 giugno 2009

Sogno o son desto?I processi cognitivi tra REALE e VIRTUALE

A cura di:Paolo Manzelli
Viviamo in una epoca in cui il “TANGIBILE” tende a diminuire di valore, mentre l' “INTANGIBILE” cresce come valore aggiunto sociale ed economico.
Con l' avvento di “Internet” la “dimensione dell'Intangibile” ha acquisito in valore in seguito alla immediatezza ed al basso costo della comunicazione interattiva.
Certamente questa nuova dimensione facilita la esigenza di un profondo cambiamento cognitivo, proprio in quanto in un mondo virtuale tutto ciò che accade è continuamente interconnesso dalla rete Internet.
La trasformazione dei modelli di realtà nel loro divenire “virtuali” consiste nel fatto che vengono evocati come nel sogno dal alcune parole chiave, per mezzo di un motore di ricerca, ed evidenziati dal computer in uno spazio immaginario, in cui persone ed oggetti non possono essere toccati, ma comunque interagiscono con la nostra mente come elementi ovunque presenti a portata di un click.
Proprio in quanto riferito ad una dimensione “intangibile” il termine “Virtuale” ha acquisito inizialmente il significato di “fittizio”, in quanto si contrappone alla antiquata concezione di “reale in quanto tangibile”.
In vero la concezione di “Virtuale è mutuata da Virtù’" perché effettivamente permette di acquisire coscienza di quanto non è visibile “ad occhio nudo”; ciò e importante perché il credere di percepire oggettivamente la realtà è falso proprio in quanto di fatto siamo capaci di vedere e toccare solo una parte grossolana della realtà.
Se infatti riuscissimo percepire la energia che circonda ogni cosa, non riusciremo più a distinguere le cose materiali come oggetti separati tra di loro; ma non per questo l'Energia non esiste.
Ciò e ben noto scientificamente, ma è proprio la comunicazione via Internet quella che contemporaneamente ci propone un cambiamento cognitivo delle relazioni tra “REALE” e VIRTUALE”.
Tale cambiamento concettuale pertanto non è solo tecnologico ma essenzialmente culturale.
Infatti dato che è importante essere coscienti del fatto che noi osserviamo solo una porzione della realtà, quando si parla di “virtuale” dobbiamo evitare di ricorrere all'idea che si tratti di qualche cosa di immaginario, fantastico, a volte ingannevole; ma di una realtà più profonda ed culturalmente innovativa, che dobbiamo imparare ad apprendere, superando la antiquata mentalità basata su una cultura della società industriale che ha dato maggior valore economico e sociale al mercato degli oggetti anziché al pensiero creativo.
Lo stesso sviluppo della scienza contemporanea, dimostra che il pensiero creativo si fonda più sul immaginario scientifico che non sulla osservazione di oggetti visibili tangibili e sensorialmente recepibili dal loro odore o gusto.
Ricordiamo infatti anche che in varie occasioni famosi scienziati hanno evocato il loro immaginario creativo proprio dai sogni.
È facile pertanto comprendere che grandi cambiamenti di pensiero sono avvenuti nella storia dell'uomo quanto sono emerse interpretazioni in contrasto con la visione scientifica e culturale della precedente epoca.
Allo sviluppo dell'immaginario scientifico ha contribuito il sognare ed il fantasticare più della osservazione limitata alla percezione della realtà, e pertanto grandi contributi alla concezione di quanto è “intangibile” ed al contempo “reale” sono stati recepiti sia sia nel sogno che nel fantasticare ad occhi aperti perseguendo un proprio immaginario interiore.
In antichità l'interpretazione dei sogni fu considerata la via principale per affrontare la preveggenza VIRTUOSA della mente (dal latino “virtualis che viene da virtus = forza, potenza”) IL VIRTUALE non era infatti una una categoria che si opponeva al reale e pertanto nella antiche culture il sogno ebbe ed ha ancor oggi un valore profetico.
Oggi dobbiamo ammettere che nel quadro delle conoscenze affermatesi nell'epoca industriale si stenta ancora a credere nella interpretazione dei sogni, ciò perché si associa il sogno ad una forma mentale inconsapevole, mentre purtroppo contraddittoriamente si tende a ritenere oggettivo quello che ci viene propinato dalle immagini televisive facilmente manipolabili.
Sigmund Freud, per primo, nel 1899 con “L'interpretazione dei sogni”, restituì al sogno il grande potere che riveste per la vita psichica dell'uomo, ponendosi il problema di scandagliare gli elementi più remoti, reconditi ed ancestrali della psiche; i suoi studi sul contenuto latente, relativi al processo di rimozione e di auto-censura hanno aperto innovative prospettive a tendenze nella comprensione delle relazioni tra Cervello e sviluppo della Mente.
Di seguito Carl Gustav Jung, suggerì i sogni potevano essere letti col metodo prospettico, con uno sguardo sul futuro, ciò consentì a Jung di osservare nel vissuto onirico, le linee di sviluppo della crescita psicologica, a partire dalla potenzialità che nel sogno si manifestino “cose non ancora realizzate”.
Oggigiorno, nell'epoca di transizione socio-economica tra il valore TANGIBILE delle COSE ed il Valore INTANGIBILE dei prodotti della MENTE, è necessario tradurre l'inconscio in attività coscienti capaci di avvalorare la produzione di innovazione e di tutto quanto è un prodotto intangibile della mente umana, iniziando a rifletter sul fatto che almeno un terzo della nostra vita reale la passiamo dormendo e che anche dal sogno possiamo reperire le strategie per modificare e cambiare le nostre consuete forme di pensiero ormai storicamente obsolete ciò al fine di evitare problemi psicologici nella vita concreta di tutti i giorni.
Così come dopo un poco di stupore anche un bambino capisce che nello specchio la immagine virtuale è quella riflessa, ma che ciò non significa che non sia vera solo perché direttamente impalpabile e di conseguenza si rende conto che l'illusione percettiva sta nel credere che la immagine sia situata apparentemente dentro lo specchio, così pure oggi dovremo re-interpretare il valore della capacità mentale dell'uomo e riconoscere la Virtualità innata nel proprio cervello, che in sostanza consiste nel insorgere una fertile immaginazione cosciente, tale che permetta di riconoscere le illusioni e le verità di tutto ciò che va oltre alla semplice percezione delle cose.
ONDE CELEBRALI E STATI DI COSCIENZA
Le diverse attività cerebrali si dividono in quattro fasce di frequenza, misurabili con apparecchi elettronici e calcolati in ‘cicli al secondo', o Hertz (Hz), che corrispondono a quattro diversi stati di coscienza.
Onde beta: frequenza che varia da 14 a 30 Hz
Appaiono normalmente nello stato di veglia, quando si utilizza l'emisfero sinistro: permettono di agire e reagire, di controllare la situazione e risolvere velocemente i problemi.
Sono alla base delle fondamentali attività di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli provenienti dal mondo esterno sulla base delle conoscenze acquisite.
Onde alfa: frequenza da 8 a 14 Hz
Sono connesse allo stato di rilassamento, di meditazione e di introspezione: si può raggiungere questo stato anche ad occhi aperti, quando si è particolarmente sereni , concentrati su di sé e sullo sviluppo delle proprie idee.
Onde theta: frequenza da 4 a 8 Hz
Associate alla creatività, vengono prodotte in stato di meditazione profonda e durante il sogno (fase Rem e sogno ad occhi aperti), quando usiamo l'immaginazione e la visualizzazione. Indicano anche una grande capacità intuitiva.
Onde delta: frequenza da 0,5 a 4 Hz
Associate a uno stato profondo di rilassamento psicofisico, sono proprie della mente in uno stato inconscio che può provocare auto-generazione cognitiva ed anche di auto-guarigione.

domenica 31 maggio 2009

Brain software

Powerful Affirmations
Modellare la nostra mente è possibile come modellare il nostro corpo attraverso l'esercizio costante; disciplina;attenzione e intenzione.
Affirmations

Mind power

venerdì 24 aprile 2009

Macrocosmo/Microcosmo:Universo/Terra

Sampling Interstellar Matter/La materia interstellare
Fonte:
http://interstellar.jpl.nasa.gov/interstellar/probe/interstellar/matter.html

Interstellar Probe will make the first comprehensive, direct measurements of the composition of interstellar dust, and of the elemental and isotopic composition of the ionized and neutral components of the interstellar gas.
The predominantly nearby interstellar medium contains elements that are ionized (e.g. C, S and Si), those that are to a large extent neutral (H, He, N, O, Ne and Ar), and others that are predominantly condensed into dust grains (Al, Ca, Mg and Fe). Of these, the lightest elements (H, He, and Li) were created in the Big Bang, while heavier elements are created by nucleosynthesis in stars and then ejected into interstellar space by stellar winds and supernova explosions.
The local cloud includes younger material than that of the presolar nebula.
It is therefore expected to be richer in heavier elements and neutron-rich isotopes as a result of continuing nucleosynthesis.
By sampling matter in all three states - solid (dust), gas (neutral) and plasma (ionized) - Interstellar Probe will obtain a complete sample of the elemental and isotopic abundances that can serve as a standard reference for the composition of interstellar material.
Comparisons of this benchmark with the solar system abundances and with abundances from more distant galactic regions will provide important constraints on theories of galactic chemical evolution.
Measurements of isotopic abundances, including 2H, 3He, 13C, 18O, 22Ne, 26Mg, and 30Si will constrain cosmological and nucleosynthesis models to provide a more accurate model of the evolution of the solar system, the galaxy, and the universe.

mercoledì 22 aprile 2009

FITNESS MIND/GINNASTICA PER LA MENTE

Subconscious Mind and Law of Attraction
How to develop the personal power you already possess inside you
Come sviluppare il potere personale che hai dentro te stesso




Inspirational words of wisdom
By Robert Kiyosaki

domenica 29 marzo 2009

USCIRE DALLA LIMITATEZZA DI MEZZI E DI PROSPETTIVE

CENTRO STUDI EDUCARE ALLA SALUTE
Via Della Repubblica, 75
Empoli
SCUOLA DI SCIENZE QUANTISTICHE
VII UNITA' DIDATTICA
venerdì 17 sabato 18 aprile 2009
orario: 9-18
SUCCESSO ECONOMICO
relatore: dott. Gaetano Conforto

USCIRE DEFINITIVAMENTE DALLA NECESSITA'
COSTRUENDO ABBONDANZA E PROSPERITA'
Come il tuo condizionamento infantile
sta influendo oggi sulle tue finanze
Come identificare e cambiare per sempre la tua programmazione personale sui soldi e sul successo
Come riconoscere la tua " personalità relativa ai soldi " ed imparare a costruire sulle tue forze e superare le tue debolezze LA TUA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA
PUO' ESSERE CAMBIATA!
Utilizzando le " leggi spirituali "
per creare il successo nel " mondo reale "
Apprendendo le conoscenze delle persone
che hanno successo economico adottando
il loro metodo consolidato
per ottenere abbondanza
Riprogrammando la tua mente per avere
il successo "automatico "
OGNUNO DI NOI PUO' AVERE
ABBONDANZA E PROSPERITA'

“Il tuo guadagno può aumentare soltanto
nella misura in cui programmi di farlo crescere !"
T. Harv Eker

lunedì 23 marzo 2009

La realtà è un ologramma?

Di Lucio Giuliodori
consultabile al sito dell'autore:
Negli anni quaranta, Dennis Gabor, premio Nobel per la fisica, sviluppò una teoria matematica che solo venti anni dopo, grazie allo sviluppo tecnologico, poté essere meglio esposta e compresa.
Essa infatti richiedeva l’invenzione del laser, per apparire in tutta la sua strabiliante originalità.
Stiamo parlando di quella che potrebbe rivelarsi la scoperta più sconvolgente nella storia del pensiero scientifico contemporaneo, la quale aprirebbe scenari e possibilità mai ipotizzate prima d’ora.
“Nel 1982” – spiega il Prof. Richard Boylan, “un équipe di ricerca dell’ Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del ventesimo secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente l’una con l’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di dieci metri o di dieci miliardi di chilometri. E’ come se ogni singola particella sapesse cosa stiano facendo tutte le altre.Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.
Poiché la maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, l’ipotesi più accreditata è che l’esperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non locale”.
Nel suo libro “La realtà quantistica”, Nick Herbert afferma che la non-localizzazione delle particelle spiegherebbe questa loro incredibile comunicazione non mediata né da campi né da nessun altro fenomeno (proprio perché le loro influenze e i loro contatti avverrebbero all’istante).
Nessun filosofo e nessuno scienziato avrebbe mai pensato che le categorie di spazio e tempo, si sarebbero potute annullare così facilmente!
Nonostante ciò, le quattro forze fondamentali della natura (forza gravitazionale, forza elettromagnetica, interazione nucleare forte e interazione nucleare debole), possono tranquillamente essere descritte senza ricorrere ai concetti della non-localizzazione.
Ma allora perché proporre questa teoria? Semplicemente perché le spiega ancora meglio!
Parlando della non-località applicata alla forza gravitazionale: come fa la terra a sapere che io ci sono, per tirarmi verso il basso?! Oppure riguardo all’interazione nucleare forte: perché un elettrone rimane intorno al nucleo piuttosto che andarsene altrove? Cioè, come fanno a comunicare?
Non solo…
Il modello non-locale della realtà può addirittura condurre la fisica teorica verso quello che è stato il principale obbiettivo di Einstein: la definizione di una quinta forza, una superforza che racchiuda e spieghi in sé tutte le altre interazioni della natura.
Nel 1964 il fisico irlandese John Stewart Bell, dimostrò l’effettiva esistenza di un mondo non localizzato. I
n una prova matematica confermata da diversi esperimenti, chiamata “Teorema di Bell”, egli dimostrò che l’ipotesi secondo cui il mondo è intrinsecamente localizzato, è assolutamente errata.
Se da tempi antichi, se non antichissimi, questa teoria si dà per scontata (considerandola nemmeno come tale ma come dato di fatto), per lo meno in ambito esoterico, ai giorni nostri sono veramente tanti, e aumentano a vista d’occhio, gli studiosi coraggiosi e i ricercatori all’avanguardia che cominciano ad appoggiarla: pensiamo a Capra, Bateson, Prigogine, Laszlo, Jantsch, Talbot ecc..
D’altronde anche eminenti fisici quali Einstein, Pauli, Bohr, Schrödinger, Heisenberg e Hoppenheimer non erano del tutto contrari ad una visione del mondo arricchita anche da una valenza prettamente spirituale.
Arrivare però a dire che la realtà è un’illusione confermando quanto vanno dicendo da millenni le tradizioni esoteriche, sia Occidentali che Orientali, è veramente rivoluzionario.
E’ addirittura esageratamente oltraggioso, quasi ridicolo agli occhi di qualche scienziato legato a modelli di comprensione tradizionali – o forse verrebbe da dire “superati” – se non fosse per la levatura scientifica di colui il quale illustrò ancora più approfonditamente questa incredibile scoperta.
Sto parlando ovviamente di David Bohm, già collaboratore di Einstein e Professore di fisica teorica al Birbeck College di Londra.Da poco scomparso, e già fortemente rimpianto, Bohm, fu uno dei più illustri scienziati dell’era contemporanea. Costui, grazie al concetto di “ologramma” è riuscito a spiegarci in termini scientifici che cos’è il velo di maya di cui la filosofia indiana, ha sempre parlato, illuminando gli occhi di chi ha orecchie attente.
Dalle teorie di Bohm, si evince che le energie elettromagnetiche e l’intera realtà fisica, sono create dalla prodigiosa e “magica” natura delle particelle subatomiche, le quali, incredibilmente, si presentano sotto il duplice aspetto di particelle e di onde.
Ciò permette a tali particelle di rimanere in contatto e di venire quindi informate a vicenda, indipendentemente dalla distanza che le separa, la quale dunque, a questo punto, è una pura illusione.
Le distanze quindi, servirebbero alla mente, per organizzare meglio i dati sensoriali provenienti dal mondo “esterno”, esse però, tranne che nella costruzione di questo ordine mentale, non esistono in realtà.
In sostanza, secondo Bohm, le particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno stesso organismo, e il fatto che appaiano separate, deriva dalla nostra incapacità di vedere la realtà nella sua interezza.
Noi vediamo solo la parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire che il tutto è la parte e la parte è il tutto.
Immaginiamo un acquario, al cui interno sta nuotando un pesce.
Noi non vediamo il pesce a occhio nudo ma solo grazie a due telecamere, una posizionata di fronte all’acquario, l’altra di lato.
All’apparenza sembrerebbero due entità separate, due pesci diversi, uno visto da davanti, l’altro di lato ma guardandoli meglio potremmo scoprire un legame interessante: quando uno si gira, si gira anche l’altro. Ignari dell’esperimento, potremmo addirittura pensare che i due pesci comunicano tra loro, istantaneamente e misteriosamente.
Il comportamento delle particelle subatomiche è altrettanto misterioso, e non fa che accreditare l’esistenza di un livello di realtà, del quale noi non siamo minimamente consapevoli.
Grazie agli ologrammi prodotti dal laser, Bohm, in sostanza, è arrivato a scoprire che la minima parte dell’ologramma di un oggetto contiene l’oggetto intero. Tutto ciò è assolutamente sconvolgente.
Se noi produciamo l’ologramma di una rosa e poi scomponiamo in piccolissime parti quell’ologramma, non perderemmo mai l’oggetto nella sua interezza, pur avendolo più volte diviso!
Esso infatti è contenuto in ogni singola frammentazione, in ogni – a questo punto apparente – divisione della rosa stessa.
Karl Pribram, neurofisiologo dell’ Università di Stanford, ha avvalorato ancora di più la natura olografica della realtà, grazie a numerosi studi condotti su ratti, a cui veniva asportata una parte di cervello. Nonostante diverse e successive asportazioni infatti, i ratti continuavano a conservare i ricordi, dei quali dunque, in seguito all’esito degli esperimenti, non si può più ammettere un’esistenza localizzata.
La stessa capacità umana di attingere all’istante, ad un qualsiasi ricordo, tra miliardi e miliardi di informazioni contenute nel nostro cervello, non fa che avvalorare la non-localizzazione dei ricordi, e quindi la non “catalogabilità” del tempo.
Queste importanti rivelazioni, di parte del mondo scientifico contemporaneo, che per chi ha familiarità con l’energia e le sue incredibili manifestazioni, non sono che l’ennesima conferma di saggezze antiche, possono dunque dirigere il mondo intero verso una convivenza migliore.
Se tutto è connesso infatti, è assolutamente controproducente da parte di un essere, provocare il dolore o addirittura la morte di un altro essere.
Ad un livello profondo di realtà infatti, Bohm direbbe “implicito”, è come far male a se stessi.
Gli indiani parlavano di karma, ma ne parlavano già 3.500 anni fa.
Dobbiamo aspettare ancora?

domenica 15 marzo 2009

L'arte di creare eventi, relazioni, incontri

L'arte del Destino Sincronico è una delle aspirazioni più forti dell' essere umano: la capacità di creare eventi, relazioni, fatti, incontri, " materializzazioni " dal nulla!
L'universo esiste grazie alla nostra coscienza, alla nostra osservazione ( legge di Fisica Quantistica) e viviamo in un campo partecipatore, cioè contribuisce insieme a noi alla creazione. Padroneggiando i principi del Destino Sincronico, non solo padroneggeremo noi stessi ma anche gli eventi esterni.
La realizzazione dei nostri desideri più profondi non ha più limiti.

sabato 21 febbraio 2009

Scuola di Scienze Quantistiche

CENTRO STUDI EDUCARE ALLA SALUTE
Via Della Repubblica, 75
EMPOLI
Venerdì 20 - Sabato 21 MARZO 2009
ore 9-18
VI UNITA' DIDATTICA
IL DESTINO SINCRONICO
relatore: dott.Gaetano Conforto
NULLA ACCADE PER CASO
Noi siamo i creatori della nostra realtà.
Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite,
né spaziale né creativo.
Il grande oceano di luce in cui siamo immersi,
da cui veniamo continuamente creati,
e dove continuamente creiamo,
opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali,
il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme,
creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.
Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità

Sincronicità. Noi siamo i creatori della nostra realtà.

a cura : dott. Gaetano Conforto

Noi siamo i creatori della nostra realtà. Come Esseri Quantici non conosciamo nessun limite, né spaziale né creativo. Il grande oceano di luce in cui siamo immersi, da cui veniamo continuamente creati, e dove continuamente creiamo, opera tramite un’infinita rete di eventi spazio-temporali, il cui perfetto incastro dà luogo alla miriade di forme, creature, paesaggi, che sono oggetto dell’amore Divino.
Questa rete perfetta di relazioni è ciò che costituisce la Sincronicità.
Ad un occhio profano, il susseguirsi della vita sembrerebbe un insieme di coincidenze casuali, cioè non aventi un nesso profondo fra loro. E’ chiaro che questa è la visione meccanicistica newtoniana, dove viene presa in considerazione l’analisi statistica, senza che fattori come l’intenzione e la consapevolezza possano giocare un ruolo nel succedersi delle cose. Infatti, l’universo viene considerato come una macchina che genera dati in modo casuale.
Un fenomeno può avere una certa probabilità che possa verificarsi entro limiti di natura statistica, quindi entro i canoni della razionalità scientifica e non per questo deve essere considerato una sorpresa, oppure un miracolo. Per esempio, una guarigione spontanea da un male incurabile rientrerebbe in un range di probabilità ristretto, ma possibile. Qualsiasi altro fenomeno, come sapere chi ci sta chiamando al telefono, prima di rispondere, può rientrare, secondo la scienza ufficiale, nella norma di possibilità, cioè di coincidenze significative.
Questo modo di considerare gli eventi quotidiani fu messo in discussione da Jung, il grande psicanalista svizzero. In un caso famoso, descritto nel suo libro “La Sincronicità“, Jung descrive il caso di una donna che nel sogno aveva avuto in regalo uno scarabeo d’oro (lo scarabeo è il simbolo della rinascita). Mentre la donna raccontava il sogno a Jung, dai vetri della finestra dello psicologo, si avvertì un rumore. Era uno scarabeo. Jung lo fece entrare e lo raccolse mostrandolo alla donna che ebbe un salto quantico di consapevolezza.
Quale analisi statistica potrebbe spiegare un fenomeno del genere? Quante probabilità ci sono che uno scarabeo, che in genere è attirato dalla luce, venga attratto da un ambiente buio (Jung stava eseguendo una seduta di analisi) nel momento in cui si sta parlando del suo simbolo?
Se osserviamo a ritroso la nostra vita, vedremo quante di queste coincidenze significative si siano verificate per condurci dove siamo ora. Ogni relazione, ogni fatto, ogni evento sono strettamente interconnessi fra di loro e complici di un obiettivo elevato, che nella maggior parte dei casi ci sfugge.
L’oceano di luce (e con esso anche l’Essere Quantico consapevole di questa realtà) opera le sue meraviglie mettendo in relazione perfetta le “pedine“ che condurranno alla creatura finale (galassia, stella, atomo, uomo, sogni, obiettivi, visioni). Sarebbe sufficiente un solo millisecondo di sfasamento, in questa perfetta sintonia, per avere un “parto“ creativo notevolmente diverso!
SIAMO IMMERSI IN UN OCEANO DI SINCRONICITA'
Il nostro corpo è fra le espressioni più fini di tale sincronicità, basti pensare ai rapporti fra le molecole di idrogeno ed ossigeno dell’acqua, come pure i rapporti fra i minerali, le vitamine, gli aminoacidi nelle complicate e complesse vie biochimiche; i risultati di seppur piccoli sfasamenti, come per esempio nelle carenze enzimatiche, comportano effetti disastrosi sulla salute e sull’aspetto fisico. Non saremmo come oggi ci conosciamo, se si rompesse il delicato equilibrio sincronico fra noi e l’universo ( purtroppo abbiamo apportato sfasamenti nella natura, e questo ci costerà caro!).
Ciascun Essere Quantico vive in una rete di sincronicità che si evolve e cambia nel tempo ( l’ambiente dell’utero materno, la famiglia, la scuola, l’ambiente sociale, il lavoro, il matrimonio con i figli, il divorzio, nuove amicizie, il pensionamento). In ogni momento si troverà in uno specifico seme karmico, cioè interagirà con persone ed eventi spazio-temporali con cui condividerà delle lezioni da apprendere. Se per suo libero arbitrio decide di cambiare seme karmico non ancora svezzato, si ritroverà in un’altra rete sincronica con non pochi problemi da risolvere. E questo fino a quando non imparerà l’umiltà e l’ubbidienza, requisiti fondamentali per apprendere le lezioni cosmiche.

Ogni qualvolta interagiamo con la delicata struttura sincronica del cosmo ( pensiamo, parliamo, agiamo, omettiamo, scegliamo ) lo costringiamo a cambiare, momentaneamente, rapporti sincronici che inevitabilmente ci coinvolgeranno in questo cambiamento, fino a che non raggiungerà il suo equilibrio. Verremo trascinati dalla grande rete di eventi. Il risultato sarà o la nostra salute e la nostra felicità, se abbiamo capito e ci lasciamo andare nella direzione degli eventi sincronici, oppure la nostra malattia, se opponiamo resistenza al flusso cosmico.
Ciò accade per esempio quando non lasciamo andare, non accettiamo il momento presente ( la nostra famiglia, il nostro coniuge, il nostro lavoro, il nostro ambiente, la nostra salute ), critichiamo, oppure attacchiamo gli eventi sincronici in cui siamo immersi. Spenderemo enormi quantità di energie, e faremo grossi sforzi per ottenere ciò che desideriamo. Ma arriveremo in salute ed equilibrio alla meta? Oppure ci ritroveremo già vecchi, stanchi, magari con molti soldi, ma pieni di acciacchi e malattie? Da tutto si evince come sia importante entrare nel gioco della vita con le carte in regola. Queste carte sono la conoscenza della Sincronicità e del Destino Sincronico.

Per maneggiare queste carte bisogna prendere coscienza che siamo Esseri Quantici e che viviamo in una continua creazione a doppio senso. Possiamo agire provocando le nostre sincronicità ( che non saranno più coincidenze significative, o eventi dovuti al caso, ma strategie creative ), e/o possiamo favorire il flusso cosmico comportandoci a nostra volta come eventi sincronici appartenenti al seme karmico di altri esseri quantici, diventare cioè pedine di altri esseri creatori. La Sincronicità è un insieme di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, che accadono insieme e che sembrano, in superficie, soltanto delle coincidenze significative.

Per fare il salto di qualità, cioè per riuscire a comprendere il meccanismo creativo, è necessario mettere in discussione le nostre false certezze, quelle legate al vecchio paradigma della fisica, dove siamo tutti separati, destinati alla corrosione del tempo e quindi alla morte, incapaci di influire su questo destino e facili alle critiche e a dare la responsabilità al di fuori di noi.

Occorre capire che le coincidenze sono eventi normali, frequenti, significativi, in armonia con la natura, e che dietro le quinte della vita vi è una intenzione che ci guida, quella del nostro Spirito, quella Divina. Infatti, dalla interpretazione delle “coincidenze“, cioè dal saper leggere il piano di azione del cosmo, dipende la realizzazione dei nostri desideri.
NULLA ACCADE PER CASO
Quando prendiamo coscienza delle sincronicità, con l’intenzione di farle evolvere per realizzare il nostro destino, stiamo attuando il Destino Sincronico. Diventiamo parte attiva nel grande piano creativo, dando uno scopo, un significato, una direzione e un’intenzione alle coincidenze. Con le nostre interpretazioni, e le conseguenti azioni, trasformeremo le Sincronicità in Destino Sincronico, acquisiremo cioè quel software intellettuale per interagire con gli eventi spazio-temporali.

Per poter padroneggiare il Destino Sincronico e quindi crearci un nostro seme karmico evolutivo, cominciando a vivere nel qui e ora in linea con la volontà del nostro Spirito, dobbiamo conoscerne i principi. La loro conoscenza ed applicazione ci metterà nella condizione di non avere più preoccupazioni, e di incentivare il numero di sincronicità nella nostra esperienza. Questi principi hanno a che vedere con la visione olistica, olografica della vita, e con il nuovo paradigma della fisica quantistica.
IL CAMPO LUMINOSO COSCIENTE
Rappresenta la grande rete di luce in cui siamo tutti immersi. E’ infatti in ogni luogo e in ogni cosa; è onnipresente. Costituisce la coscienza che pervade ogni sua creatura e utilizza l’attenzione e l’intenzione come stimoli per la trasformazione.
E’ un campo di energia, informazione ed intelligenza, che orchestra e governa l’ambiente materiale, e di cui noi siamo creati e creatori. La sua conoscenza è essenziale perché è con il suo esempio e con il suo studio che possiamo scrutare le sincronicità e utilizzarle per il nostro Destino Sincronico.

Nella sua costituzione rientrano tutte le frequenze corrispondenti ad altrettanti semi karmici, dove frequenze simili entrano in vibrazione di risonanza attirandosi a vicenda.Ecco perché, quando siamo immersi in un seme karmico, attiriamo gli esseri quantici che vibrano alla nostra stessa frequenza e siamo in grado di estrarre, dal Campo Luminoso Cosciente, qualsiasi informazione correlata all’ampliamento del nostro grado di percezione.

Uno dei mezzi per conoscere ed utilizzare il Campo Luminoso Cosciente è la meditazione disciplinata attraverso la quale possiamo influenzarlo con i nostri pensieri, speranze e sogni al fine di manifestare i nostri desideri. E’un campo dalle possibilità infinite.

Altro principio importante è il nostro dialogo interiore. Quello che un essere quantico pensa, non è separato dal resto del cosmo. Il contenuto del nostro dialogo interiore influenza ogni area della nostra vita, fisica, emozionale e spirituale, oltre che il contenuto informativo del Campo Luminoso Cosciente, provocando un insieme di sincronicità, sempre che le riconosceremo come tali, che ci ritroveremo “ fra i piedi “ senza saperle gestire a nostro favore.

Lungo la strada dell’illuminazione, cioè della conoscenza delle leggi della luce del Campo ( fra cui la sincronicità creativa ), il nostro dialogo deve essere basato sullo Spirito e non sulle esigenze del nostro ego. Queste ultime ci porteranno soltanto sofferenza e, con enorme dispendio energetico, fatti sincronici contro corrente. Come accennato precedentemente, l’universo tenderà ad equilibrarsi provocando eventi sincronici atti a ripristinare le intenzioni creative iniziali.

Bisogna conoscere il proprio Dharma, cioè il nostro scopo nella vita, per operare delle scelte in linea con la cospirazione cosmica; solo così il nostro dialogo sarà imperniato sulle cose dello Spirito, e non sui quei pensieri circolari che vivono nel passato o nel futuro legati ad insicurezze e a paure.

Il principio dell’intenzione, insieme a quello dell’attenzione, sono i cardini su cui il Destino Sincronico poggia. Più attenzione poniamo agli eventi sincronici, più frequenti diventano nella nostra vita. E’ questa la ragione per cui le nostre intenzioni potranno esprimersi e manifestarsi attraverso questi eventi.

L’attenzione accelera la sincronicità, mentre l’intenzione la fa utilizzare. Quando entrambe sono legate alle coincidenze significative, la sincronicità si trasforma in Destino Sincronico, e le nostre vite vengono trasformate in qualcosa di veramente magico producendo i cosiddetti miracoli, cioè la realizzazione spontanea dei nostri desideri, nel campo di infinite possibilità. Da quanto sopra esposto, appare chiaro che la creazione non può fare a meno delle relazioni.
LE RELAZIONI COSMICHE
Tutto ciò che origina dal Campo esiste sotto forma di relazioni, ed ogni relazione può influenzare il Campo: è il suo linguaggio preferito. L’universo si è diviso per miliardi di anni in esseri coscienti, dai molti punti di vista, con l’unico scopo di ritornare, attraverso l’interscambio di relazioni intelligenti, spirituali ed illuminanti, all’Unità di Coscienza, per favorire l’evoluzione reciproca. Infatti, la coscienza umana è il cosmo che pensa di se stesso, e gli esseri umani il mezzo con cui l’universo possa pensarsi.
Ogni relazione umana è quindi una connessione cosmica, un’opportunità per influenzare il Campo positivamente e per evolversi spiritualmente.
Per questo non esistono relazioni cattive. Tutto nel cosmo avviene in modo mirato alla creazione e all’evoluzione. i nostri incontri sono stazioni sincroniche da cui può partire la nostra illuminazione, per diventare Esseri Quantici perfetti.

Senza la conoscenza delle relazioni, il Destino Sincronico non può avere i mezzi con cui agire. La stessa sincronicità vuol dire relazioni perfette e mirate al piano cosmico, dove ognuno fa la sua parte interconnettendosi l’un l’altro in una rete di rapporti meravigliosi e finalizzati al bene reciproco.
Occorre elevarsi a frequenze elevate di dialogo interiore, per poter sfruttare questo enorme potenziale creativo che ci viene messo a disposizione quotidianamente. Potremo così acquisire il “ brevetto “ di creatori cosmici, con la speranza di essere utili anche agli altri nella loro ricerca di libertà di coscienza.

sabato 7 febbraio 2009

LA TERAPIA QUANTISTICA EMOZIONALE

( tratto da: G. Conforto, La Medicina della Luce, Macro Edizioni, Diegano di Cesena, 2004)
La fisica quantistica ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la realtà, ma anche il modo di vedere i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre impressioni.
Da ciò nasce la Terapia quantista emozionale, che prende le basi quantistiche per trasporle nelle problematiche psicologiche.
Sappiamo che l’uomo è un pensiero, un evento quantistico, una fluttuazione di energia immerso nel grande corpo quantistico dell’universo.
Un pensiero è un evento quantistico di natura energetica, e come tale non differisce da qualsiasi altro pensiero.( vi ricordate che le particelle subatomiche sono tutte uguali fra loro?): da ciò si evince che non c’è nessuna differenza quantistica fra la gioia e la tristezza, fra la rabbia e la felicità, fra la gelosia e la fiducia, ecc...
Il problema nasce, come vedremo fra poco, quando noi diamo una etichetta a queste energie neutre, e finiamo per identificarci con le emozioni, osservando quindi la realtà circostante con questi nuovi occhiali emozionali.
Una emozione ( bella o brutta che sia), un pensiero, è soltanto un’onda energetica diffusa, invisibile, che penetra nella nostra coscienza e come tale attraversa il nostro corpo, a volte prediligendo un organo particolare( cuore, intestino, testa, stomaco, etc…), e assumendo una forma e dimensioni variabil.
Se noi osserviamo il cammino del pensiero, vedremo che dopo essere sorto alla coscienza, scompare: se proviamo ad inseguirlo, per vedere dove va, arriveremo in uno spazio vuoto; questo spazio, dove regna il silenzio, è lo stesso che c’è fra i suoni, fra le parole, ed è la porta d’entrata sia al mondo quantistico che a quello virtuale.
Quando ci si esercita a rimanere in questo spazio ( uguale a quello che c’è fra due respiri) si assiste ad un cambiamento della nostra fisiologia, assimilabile a quella prodotta dalla meditazione, e dalla ripetizione di un mantra, come nella risposta di rilassamento: le onde cerebrali si trasformano in onde alfa, e i centri nervosi passano dal normale caos funzionale alla coerenza…..
La mente acquisisce una dignità diversa da quella che invece si identifica con il pensiero: comprendiamo che come osservatore dei nostri pensieri, noi siamo più dei suoi contenuti , e siamo posti al di là del coinvolgimento emozionale, cosa invece che ci porterebbe nella prigione da noi stessi intessuta con i fili del nostro Ego ( paure, approvazione, controllo su gli altri e sugli oggetti, attaccamenti….). Inoltre la mente, in questo spazio, comincia a manifestare consapevolezze vicine alle scoperte della fisica quantistica: creazione della realtà, trasmissione a distanza; la non-località , la sincronicità, etc….
Nella Terapia Quantistica Emozionale quindi si trascende dalle cause e dalle condizioni che hanno provocato una nostra reazione emozionale ( paura, tristezza, depressione, ansia….), anzi queste, se prese in considerazione, danno un concetto completamente sbagliato della dinamica dei fatti!
L’innovazione sta nel fatto che, essendo tutto costituito da energia, qualsiasi emozione può essere vista e vissuta come tale: lo dimostrano gli esercizi con cui la carica emozionale negativa svanisce all’istante, quando, distolta l’attenzione dalle cause e dalle condizioni, ci identifichiamo con l’energia di per se stessa : dal punto di vista della fisica quantistica
1) l’onda, di natura neutra, viene intrappolata dalla nostra volontà ;
2) a ciò fa seguito una denominazione dell’emozione, una etichetta che
3) se noi vi ci identifichiamo
4) provochiamo un collasso dell’onda, quindi la trasformiamo in particella che
5) una volta acquisita una sua massa emozionale, diventa molto solida, e difficile ad eliminare, anzi si rafforza con la memoria dell’evento scatenante!!!: è come se avessimo creato una lente personale, attraverso la quale definiamo noi e il mondo.
Da ciò si comprende come gli eventi esterni, i fatti, le persone , gli oggetti, non hanno a che vedere con il nostro stato emozionale. Risulta quindi inutile, se non dannoso, dare colpe, fare la vittime, o i martiri, ciò rafforzerebbe la solidità della particella e il suo conseguente danno fisico e psichico, oltre al fatto di dare potere a “ padroni “ esterni!!! : siamo noi i soli ad essere responsabili delle nostre emozioni, delle nostre esperienze e della nostra realtà soggettiva, da esse provocata………
Ricordate il principio di incertezza, secondo il quale è l’osservatore che crea, influenza, altera il mondo esterno secondo gli occhi dei propri pensieri , desideri e intenzioni.
Le realtà che interpretiamo sono , in verità, soggettive, cioè non corrispondono alla vera realtà!
Solo con un salto quantico della coscienza, dando all’emozione la sua giusta connotazione di onda, di energia, e vivendola come tale, noi la possiamo rimandare nel mondo quantistico come onda……
Inoltre, questa energia, la cui natura è neutra, può essere sfruttata per:
1) interconnetterci con il mondo circostante, anch’esso di natura energetica quantistica, consapevolizzando la nostra unione, la nostra fusione, con il tutto e, quindi allontanandoci dalla catastrofica prigione della separazione. ( Bohm: “ Tutto compenetra ogni altra cosa “ );
2) incanalarla in attività al servizio nostro e degli altri ( scrivere, fare sport, leggere, creare, aiutare).
Nella Terapia Quantistica Emozionale ci sono dei principi di base:
1) - “ esiste una sola sostanza “ - cioè il regno virtuale, la luce, l’oceano quantistico;
2) - “Tutto ciò che conosci di te stesso proviene al di fuori di te, quindi abbandonalo” - questo sta a significare che ciò che i nostri sensi percepiscono come esperienza, proviene da altri sensi, cioè da altre esperienze che hanno avuto le persone che ci circondano, madre, padre, nonni e società in genere, e siccome abbiamo visto che i sensi cospirano, ci danno un’illusione del mondo, tutto ciò che noi sappiamo è un’illusione, non corrisponde veramente a chi siamo;
3) - “Non credere a niente, indaga ogni cosa”-Un altro principio è
4) - “affinché tu possa scoprire chi sei, devi prima capire chi non sei”- infatti vedremo tra poco che noi non siamo il contenuto della nostra mente;
5 ) “per lasciare andare qualcosa, distaccandotene, devi prima conoscerla” - quindi dobbiamo conoscere qual è la particella emozionale e riviverla, per poi eliminarla.
6) - “chi fa l’esperienza è contenuto nell’esperienza stessa, ne fa parte”
7) - “qualsiasi cosa pensi di essere non lo sei”
8) - “mantieni l’attenzione sull’Io Sono e lascia andare qualsiasi altra cosa” - poi spiegheremo il significato dell’Io Sono.
9) - “qualsiasi cosa sai su di te può non essere vero” -.

Prima di continuare spieghiamo il concetto dell’Io Sono.

Abbiamo visto nel capitolo della trasformazione spirituale che la nostra natura, il nostro vero sé si trova nel regno virtuale, nell’ordine submanifesto dell’essere, quindi il nostro Me reale corrisponde al campo unificato, allo spirito, che poi si identifica anche con la componente divina.
L’Io Sono è la nostra componente che si trova nel regno virtuale, quindi il cosiddetto testimone silenzioso; è la nostra vera essenza che non giudica, non critica, ma osserva tutto ciò che ci accade.
L’Io Sono si trova in una condizione di beatitudine, in quanto osserva tutto quello che accade; se noi riuscissimo, con degli esercizi di psicologia della luce, ad andare nell’Io Sono, vedremmo che la nostra vita si presenterebbe in modi molto diversi, acquisendo un significato nuovo; infatti dall’Io Sono vedremmo che le nostre scelte non hanno poi tanta importanza, l’importante è l’intenzione che abbiamo, cioè l’amore, e quindi la diffusione della luce, la diffusione delle caratteristiche di compassione, di unità con gli altri, non tanto la scelta in se stessa.
L’Io Sono non è mai nato, infatti è nella nostra vera natura di essere immortali, eterni; neanche il fuoco, l’acqua, il vento, possono sconfiggerlo; non dobbiamo neanche cercarlo o comunque formarlo, perché esiste dall’eternità.
Un altro concetto che voglio sottolineare, è quello della mente, che deve essere considerata come un calderone, come uno strumento della nostra parte spirituale, cioè dell’Io Sono.
Quando veniamo concepiti e scegliamo i nostri genitori per le nostre lezioni di vita, cominciamo a ricevere dalla madre, dal padre e dall’ambiente circostante delle informazioni, delle unità informative, i cosiddetti q-bits, che cominciano a riempire la mente.
Originariamente la funzione più importante della mente è quella di essere strumento dello spirito, il quale può agire se la mente ne è strumento, quindi se la nostra mente è vuota da qualsiasi pensiero, immagine o visualizzazione.
Purtroppo con il passare degli anni, la mente si riempie di informazioni, di pensieri che ci provengono da altre menti, per cui si arriva ad una quantità enorme di informazioni in essa contenute (si stima che siano 6.480.000 unità informative nelle 24 ore).
Quindi tale quantità non permette allo spirito di agire, se non in alcuni momenti della giornata come al risveglio e all’addormentamento, a meno che non ci esercitiamo a tenere la mente vuota con delle tecniche di meditazione, come la meditazione stand - by.
Questa è una forma di meditazione passiva in cui la coscienza pone attenzione sul nulla.
Io ho sperimentato una tecnica estremamente facile, che chiunque può eseguire, la quale consiste nel chiudere gli occhi e osservare lo show dei pensieri mentali; dopo bisogna immaginare di avere un telecomando nelle mani e spegnere questo show mentale, rimanendo nel vuoto.
È a questo punto che occorre fare del training, perché ci siamo identificati con il contenuto della mente, noi eravamo quei pensieri, quei concetti, quelle interpretazioni, quelle aspettative.
Invece non è così, noi siamo nell’Io Sono, siamo gli osservatori di ciò che avviene nella mente, del contenuto mentale.
Dobbiamo allenarci a stare nel nulla, a stare nel vuoto e se qualche pensiero, qualche visualizzazione si materializza nella nostra mente, e quindi ricomincia la show mentale, basta prendere il telecomando e spegnere lo show: meglio restare nel nulla.
Cominciano dopo un po’ a fluire informazioni spirituali.
Lo spirito, quindi la grande energia di pace, di beatitudine e di equilibrio, comincia ad agire sul nostro corpo e su chi ci sta accanto, utilizzando la mente come strumento.
Una delle prime reazioni è quella di annullare la catena di eventi suicidi, che abbiamo descritto in un capitolo precedente, che porta alla formazione di neuropeptidi, di citochine, di neuromodulatori e sostanze peptidiche, che danneggeranno il nostro corpo a seguito di pensieri negativi, a seguito di quel contenuto mentale.
Questo è molto importante, perché nel momento in cui entriamo nella meditazione stand-by, interrompiamo questa catena, mandando informazioni di equilibrio al nostro corpo, infatti il nostro sistema PNEI (psico-neuro-immunologico) comincerà ad equilibrarsi.
Questa tecnica è molto interessante dal punto di vista terapeutico, perché tramite l’azione dello spirito, che è luce pura, possiamo riuscire ad equilibrare un sistema alterato del nostro corpo, basta dirigere l’intenzione sull’organo interessato, il quale è anch’esso luce, quindi luce che agisce su altra luce.
Con questa tecnica si sono viste delle guarigioni, perché si dà finalmente sfogo alla grande intelligenza dello spirito, e si permette di attivare il nostro guaritore interiore.
Un altro concetto importante è quello delle particelle emozionali: ogni emozione la blocchiamo, perché reagiamo ad una energia che arriva da parte di un’altra persona o da parte dell’ambiente; abbiamo un cammino e delle esperienze da fare, e delle lezioni da apprendere.
Dando un’etichetta, un nome a queste emozioni, formiamo una particella; l’insieme delle particelle emozionali, contenute nel calderone mentale, costituiscono “un essere”, che Carlos Castaneda chiama Dragone a Cento Teste, cioè l’ego.
Una cosa che ho notato nella mia esperienza clinica, è che le particelle emozionali sono mobili e si trovano tutte nascoste in fondo ad uno stagno melmoso; infatti quando diciamo di rimuovere un’emozione, un’esperienza, accade che le particelle vanno a finire in fondo a questo stagno.
Quando avvengono dei fenomeni emozionali o riceviamo degli input esterni, le particelle vengono a galla con tutto il corteo sintomatologico che le accompagna.
Le particelle emozionali possono passare dalla madre al figlio, dal padre al figlio.
Possono esserci anche delle patologie provocate da particelle che passano da generazione in generazione, infatti quando una persona riesce ad eliminare le particelle emozionali, blocca la trasmissione della malattia specifica e quindi dei sintomi legati alla particella emozionale.
In genere ogni particella emozionale si esprime attraverso una parte del corpo, ma possono esserci più particelle presenti a livello di un organo: ad esempio a livello del chakra tiroideo; quando le si elimina, con le tecniche della psicologia della luce, dobbiamo osservare bene che nel corpo quantico, cioè nell’insieme delle informazioni subatomiche della persona, non ci siano altre particelle, perché possono esserne rimaste altre, riguardanti ulteriori esperienze di tipo comunicativo.
Esse si possono dividere in particelle primarie e in particelle secondarie, ciò significa che a seguito di un’esperienza principale, possono esserci altre esperienze legate alla stessa etichetta, da noi messa all’esperienza principale che io chiamo anche particella madre: quindi avremo la locomotiva e i vagoni.
I vagoni sono tutte le varie particelle figlie: se queste vengono eliminate, apparentemente il problema scompare, ma in realtà non è stato eliminato, perché la particella principale ripiomba nel fondo ed in qualsiasi momento può tornare a galla.
La formazione di queste particelle, purtroppo, non può essere bloccata.
Fino ad oggi, nella psicologia, nella psicoanalisi, nella psicologia transpersonale, che pure ammette una correlazione fra mente e mente, quindi una mente non-locale, non sono mai esistite delle tecniche di eliminazione di queste particelle; queste tecniche formerebbero altre particelle, magari buone, magari positive, ma non eliminerebbero quella principale, che continua ad agire sugli organi, facendo evolvere la patologia.
Con la Terapia Quantistica Emozionale si è visto che, nel momento in cui si opera l’eliminazione dell’etichetta, è come se togliessimo il coperchio da una pentola a pressione, il cui contenuto è un contenuto energetico, neutro e divino; il coperchio corrisponde all’etichetta che abbiamo dato.
Nel momento in cui si toglie questo coperchio, fuoriescono fiumi di energia bianco-dorata che preludono alla guarigione, e da quel momento la particella non esiste più, non ci saranno più, nel corpo della persona che aveva quella particella, neanche i neuropeptidi tossici, suicidi. Ciò comporta cambianti dello stile di vita, miglioramenti dello stato di salute, positività nei rapporti sociali, proprio perché la particella è sparita.
Le particelle seguono le stesse regole delle particelle subatomiche, le quali passano da una persona all’altra inconsapevolmente, quindi le informazioni che portiamo dentro passano inevitabilmente all’ambiente o alle persone che ci stanno accanto, in modo subliminale, cioè al di sotto della coscienza.
Se qualcuno ha delle particelle emozionali negative, queste possono passare a noi stessi, ecco perché è importante gestire bene le nostre particelle, cercare di eliminarle e circondarci di persone e ambienti positivi.
Una situazione clinica, che ho esaminato recentemente, è stata quella di aver visto i risultati del passaggio di una particella emozionale, da un soggetto animale ad un essere umano.
Una paziente era arrivata a dare segni di psicosi, a causa di una particella che una cagnolina portava dentro e che era passata alla paziente, la quale aveva chiaramente una predisposizione affettiva, cioè doveva avere dei canali quantici aperti, per cui la particella è passata nel suo corpo quantico.
Dopo aver letto ciò nel suo corpo quantico, le ho consigliato di dare via la cagnolina.
La paziente dapprima contrariata e stupita, ha eseguito il mio consiglio: la sintomatologia è scomparsa il giorno dopo, lei ha approfondito la sua situazione interiore e migliorato il suo stato di vita. Non si sono più ripresentati i sintomi psicotici.
La Terapia quantistica emozionale è un' approccio spirituale, in quanto fa prendere consapevolezza al soggetto della propria energia interiore e di come quelle emozioni contengono energia divina, energia di guarigione, e che il soggetto è immerso nella luce divina, nel bene e nell’amore.
Se questo viene consapevolizzato, con l’aiuto della psicologia della luce, il soggetto capisce chi è, da dove viene, che cosa deve fare, quale scopo ha nella vita, perché si trova su questo pianeta.
Una problematica emozionale può essere eliminata soltanto in queste condizioni, e possiamo essere sicuri che il soggetto, anche se non scorderà mai più l’episodio, non ne sarà più coinvolto e non ci ricadrà.