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domenica 28 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
FATE UN REGALO A VOI STESSI E AI VOSTRI CARI
Scuola di Scienze Quantistiche
16 - 17 Gennaio 2009
16 - 17 Gennaio 2009
orario: 9 - 18
IV UNITA' DIDATTICA
GUARIGIONE QUANTISTICA
Relatore: Dott. GAETANO CONFORTO
www.quantumedicine.com - www.gaetanoconforto.com
Modalità di Iscrizione:
Versamento su C/C POSTALE N.86914504
IV UNITA' DIDATTICA
GUARIGIONE QUANTISTICA
Relatore: Dott. GAETANO CONFORTO
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intestato a Torti Umberta
Per gli utenti Skipe, cliccando su INVIA
Con procedura PayPal
Sarà rilasciato un attesto di partecipazione dalla
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Speedgrowth srl.
Programma
Principi di fisica quantistica applicata al corpo umano
Principi di fisica quantistica applicata alla coscienza
Non località quantistica
La mente non locale: caratteristiche e funzioni
Il campo energetico della mente
La natura quantistica del pensiero
La mente non locale e la guarigione personale e a distanza
Le visualizzazioni quantistiche terapeutiche
Le energie di guarigione
Raggiungere il regno quantistico e dialogare con esso
Network neuronali coinvolti nel viaggio quantistico
L’universo energetico vivente
La medicina della III era
La medicina dell’eternità
Terapia Quantistica Emozionale e coscienza quantistica
Tecniche di guarigione quantistica nei problemi più comuni ( dolore, artriti, obesità, cardiopatia, epatopatie, gastropatie, dismetabolismi, disendocrinie, ecc…..)
Programma
Principi di fisica quantistica applicata al corpo umano
Principi di fisica quantistica applicata alla coscienza
Non località quantistica
La mente non locale: caratteristiche e funzioni
Il campo energetico della mente
La natura quantistica del pensiero
La mente non locale e la guarigione personale e a distanza
Le visualizzazioni quantistiche terapeutiche
Le energie di guarigione
Raggiungere il regno quantistico e dialogare con esso
Network neuronali coinvolti nel viaggio quantistico
L’universo energetico vivente
La medicina della III era
La medicina dell’eternità
Terapia Quantistica Emozionale e coscienza quantistica
Tecniche di guarigione quantistica nei problemi più comuni ( dolore, artriti, obesità, cardiopatia, epatopatie, gastropatie, dismetabolismi, disendocrinie, ecc…..)
Libero arbitrio e manifestazioni della coscienza
Liberamente tratto da:
Benjamin Libet ripropone il grande problema del libero arbitrio, che fa parte del più generale problema del rapporto mente-corpo.
Libet, insieme ad alcuni collaboratori, in una serie di esperimenti condotti nei primi anni '80, si poneva l'obiettivo di trovare delle relazioni quanto più possibili precise tra l'esperienza cosciente (vedi coscienza) e l'attivazione di determinate zone cerebrali. Le indagini sul campo condotte da Libet possono essere generalmente divise in due fasi principali:
1. Ricerche tese a mettere in rapporto la percezione cosciente di stimoli sensoriali (tattili) con i relativi correlati neurali. Libet trovò che le stimolazioni a livello cutaneo venivano percepite consapevolmente dal soggetto soltanto dopo circa 150 msec. dopo il loro inizio, mentre non veniva avvertita alcuna sensazione se lo stimolo durava meno di 150 msec. In un'altra serie di esperimenti, in cui i soggetti (pazienti che dovevano essere sottoposti ad operazioni al cervello ), erano stimolati con deboli correnti per mezzo di elettrodi inseriti direttamente in zone circoscritte della corteccia note per il loro coinvolgimento nella sensazione cutanea Libet rilevò invece un intervallo di tempo di circa 0,5 sec. tra la sollecitazione e la relativa esperienza avvertita a livello cosciente. Anche in questo caso, se la sollecitazione aveva una durata inferiore, non veniva percepita coscientemente dal soggetto.
2. Ricerche che miravano a individuare la relazione tra l'intenzione cosciente - la volontà del soggetto - di compiere determinati movimenti e l'attivazione di specifici gruppi neuronali, segnalata da potenziali elettrici misurati con elettrodi collocati sul cranio.
Le conclusioni tratte da Libet furono che le azioni volontarie incominciano a livello neurale, come segnalato dal potenziale di preparazione, e solo successivamente (dopo almeno 300-350 msec.) il soggetto diviene consapevole dell'intenzione di agire. Se tuttavia l'attività cerebrale preposta all'azione volontaria si manifesta prima del sorgere della volontà di agire, questa appare piuttosto una conseguenza dell'attività stessa, e non il fattore che la determina. E' facile rendersi conto che, in tale prospettiva, la concezione di un soggetto in grado di agire in maniera autonoma appare irrimediabilmente compromessa. Libet suggerisce di assegnare al libero arbitrio un ruolo più ridotto rispetto a quello ad esso riconosciuto tradizionalmente: il libero arbitrio non consisterebbe nella capacità di dare il via all'azione, bensì nella possibilità di decidere nel momento del manifestarsi dell'intenzione cosciente (300-350 msec. dopo l'inizio del potenziale di preparazione, ma 150-200 msec. prima dell'effettivo inizio dell'azione), se dar corso all'azione o se inibirla.
Il ruolo della volontà - del libero arbitrio - si svolgerebbe, nell'ottica libettiana, soltanto nel senso del controllo, dell'inibizione, nei confronti di azioni che vengono predisposte, in maniera del tutto inconscia, a livello neuronale.
Riferimenti bibliografici :
Libet,B. Mind time. Il fattore temporale nella coscienza, Raffaello Cortina, Milano, 2007
venerdì 19 dicembre 2008
FISICA DELLA MENTE
Oggi si arriva a ipotizzare che il fenomeno della coscienza possa essere la conseguenza di movimenti di elettroni all'interno dei microtubuli delle proteine che costituiscono ogni organismo vivente.
Sembra infatti che le proteine approfittino direttamente degli effetti quantici per compiere attività che altrimenti sarebbero assolutamente impossibili.
R.Penrose, famoso fisico dell'Università di Oxford, rifacendosi ad alcune pionieristiche ricerche dell anestesiologo S.Hameroff e del neurofisiologo B.Libet, ipotizzò che i processi cerebrali come la coscienza o la consapevolezza dovessero essere direttamente collegate al fenomeno fisico noto come coerenza quantistica.
Tale fenomeno è quel meccanismo fisico per cui i metalli portati a bassa temperatura manifestano il fenomeno della superconduttività dell elettricità senza opporre resistenza.
R.Penrose, famoso fisico dell'Università di Oxford, rifacendosi ad alcune pionieristiche ricerche dell anestesiologo S.Hameroff e del neurofisiologo B.Libet, ipotizzò che i processi cerebrali come la coscienza o la consapevolezza dovessero essere direttamente collegate al fenomeno fisico noto come coerenza quantistica.
Tale fenomeno è quel meccanismo fisico per cui i metalli portati a bassa temperatura manifestano il fenomeno della superconduttività dell elettricità senza opporre resistenza.
Una situazione molto simile, seppure in condizioni ambientali decisamente diverse, avviene secondo Penrose anche a livello cerebrale, in particolare a livello dei tubuli : l'evento cosciente nell'uomo, e cioè il passaggio dallo stato di pre-coscienza allo stato di coscienza, avviene al raggiungimento da parte dei tubuli dello stato di massima eccitazione coerente.
Come gli elettroni nella superconduttività (che muovendosi allunisono permettono alla corrente di muoversi senza ostacoli), così la globalizzazione della coerenza tra i tubuli cerebrali permette il verificarsi del processo cognitivo.
Il tempo di transizione della fase pre-cosciente alla fase cosciente con la conseguente attivazione del segnale motore che consente ad esempio di muovere un braccio, dura circa mezzo secondo.
Il susseguirsi delle transizioni dal livello minimo al livello massimo di coerenza dei tubuli, costituisce il corso della coscienza, lo scorrere del tempo.
I fenomeni di coerenza quantistica oltre a spiegare razionalmente le dinamiche dei processi cognitivi, darebbero conto di quello che Penrose chiama Senso Unitario della mente.
Il processo cosciente non può mai essere frutto dell'attivazione di una singola area del cervello ma deve scaturire dall'azione concertata in un gran numero di zone della mente. L'oscillazione coerente dei tubuli, la quale interessa la maggior parte del cervello, provvederebbe egregiamente a quel collegamento globale essenziale per l'estrinsecazione dell'atto mentale
Memorie neurali
di: Enrico Loi
Registrando simultaneamente l'attività di centinaia di neuroni nei topi vivi, alcuni ricercatori hanno identificato gli ammassi di cellule cerebrali che agiscono insieme per formare e immagazzinare i ricordi.
Registrando simultaneamente l'attività di centinaia di neuroni nei topi vivi, alcuni ricercatori hanno identificato gli ammassi di cellule cerebrali che agiscono insieme per formare e immagazzinare i ricordi.
Tipicamente l'attività cerebrale viene misurata in uno o in pochi neuroni alla volta.
Ma poiché i comportamenti complessi, come l'apprendimento e la memoria, dipendono dall'azione di grandi insiemi di neuroni, è necessario determinare come queste cellule lavorano insieme per consentire la formazione di ricordi.
I ricercatori della Princeton University hanno registrato simultaneamente l'attività elettrica di gruppi di fino a 260 neuroni singoli dell'ippocampo del topo, la struttura cerebrale responsabile per la formazione dei ricordi di luoghi ed eventi.
I ricercatori hanno registrato quest'attività in risposta a tre differenti tipi di condizioni di allarme.
Gli autori hanno scoperto che ogni stimolo produceva schemi di attività cerebrale differenti e hanno identificato le unità di codifica di base nell'ippocampo, ovvero i gruppi di neuroni che rispondono ai diversi stimoli.
Questi gruppi forniscono una base neurale plausibile e in tempo reale della formazione dei ricordi.
Inoltre, gli schemi di attivazione dei gruppi di neuroni possono generare un set di codici cerebrali che, proprio come il codice genetico, sembra essere universale e comune a differenti individui e diverse specie.
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
sabato 13 dicembre 2008
FISICA QUANTISTICA:
UNA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA E FILOSOFICA PASSATA SOTTO SILENZIO
di Tiziano CantalupiLe grandi rivoluzioni della scienza sono spesso seguite da sconvolgimenti in campo filosofico e sociale.
Le tesi di Copernico, ad esempio, il quale sostenne che la Terra non occupava il centro dell’universo, innescarono un processo di sgretolamento di dogmi religiosi e filosofici che cambiarono profondamente la società europea degli inizi del Rinascimento. La teoria evoluzionistica di Darwin (secoli dopo), con la distruzione della credenza in uno stato biologico speciale degli esseri umani, produsse effetti simili.
Le teorie di Einstein infine, con l’affermazione che "tutto è relativo", diedero una spallata definitiva ad un certo modo, "assolutistico", di intendere la scienza e la vita.
Con questi presupposti, desta notevole stupore che la più grande rivoluzione scientifica di tutti i tempi sia passata per lo più inosservata agli occhi del grosso pubblico.
E questo non già perché le sue implicazioni abbiano scarso interesse, ma perché queste implicazioni sono talmente sconvolgenti da risultare quasi incredibili persino per gli stessi scienziati che le concepirono.
La rivoluzione di cui si sta parlando si è consumata, nella sua fase più "cruenta", durante i primi trenta anni del ventesimo secolo ed è conosciuta col nome di Teoria Quantistica o Meccanica Quantistica.
di Tiziano CantalupiLe grandi rivoluzioni della scienza sono spesso seguite da sconvolgimenti in campo filosofico e sociale.
Le tesi di Copernico, ad esempio, il quale sostenne che la Terra non occupava il centro dell’universo, innescarono un processo di sgretolamento di dogmi religiosi e filosofici che cambiarono profondamente la società europea degli inizi del Rinascimento. La teoria evoluzionistica di Darwin (secoli dopo), con la distruzione della credenza in uno stato biologico speciale degli esseri umani, produsse effetti simili.
Le teorie di Einstein infine, con l’affermazione che "tutto è relativo", diedero una spallata definitiva ad un certo modo, "assolutistico", di intendere la scienza e la vita.
Con questi presupposti, desta notevole stupore che la più grande rivoluzione scientifica di tutti i tempi sia passata per lo più inosservata agli occhi del grosso pubblico.
E questo non già perché le sue implicazioni abbiano scarso interesse, ma perché queste implicazioni sono talmente sconvolgenti da risultare quasi incredibili persino per gli stessi scienziati che le concepirono.
La rivoluzione di cui si sta parlando si è consumata, nella sua fase più "cruenta", durante i primi trenta anni del ventesimo secolo ed è conosciuta col nome di Teoria Quantistica o Meccanica Quantistica.
Nata come tentativo di spiegare la fisica delle particelle elementari, la Teoria Quantistica in seguito crebbe sino ad incorporare gran parte della microfisica e parte della macrofisica.
Oggi fra alterne vicende può dirsi (nella sua versione ortodossa) universalmente accettata.Sebbene attualmente nessuno dubiti della sua efficacia pratica ci sono ancora ampie schiere di studiosi che ne mettono in discussione le conseguenze, specie quando queste conseguenze vengono estese alla natura della realtà.
Fondamenti della meccanica quantistica :- Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle "osservazioni" dell’uomo.
- Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dall'acausalità.
- E’ possibile che, in determinate condizioni, la materia possa "comunicare a distanza" o possa "scaturire" dal nulla.
- Lo stato oggettivo della materia, è caratterizzato da una sovrapposizione di più stati.
La conclusione più sconvolgente che si può trarre da quanto sino ad ora affermato è senza dubbio quella che asserisce che la realtà è tale solo se è presente l’uomo con le sue "osservazioni" ; con i suoi esperimenti.
A differenza delle precedenti rivoluzioni scientifiche, le quali avevano confinato l’umanità ai margini dell’universo, la Teoria Quantistica riporta l’uomo ("l’osservatore") al centro della scena.
Alcuni eminenti scienziati si sono spinti a ipotizzare che la Teoria dei Quanti abbia perfino risolto l’enigma del rapporto tra Mente e Materia, asserendo che l’introduzione nei processi di misura quantistica dell’osservazione umana è un passo fondamentale per il costruirsi della realtà.
La conclusione più sconvolgente che si può trarre da quanto sino ad ora affermato è senza dubbio quella che asserisce che la realtà è tale solo se è presente l’uomo con le sue "osservazioni" ; con i suoi esperimenti.
A differenza delle precedenti rivoluzioni scientifiche, le quali avevano confinato l’umanità ai margini dell’universo, la Teoria Quantistica riporta l’uomo ("l’osservatore") al centro della scena.
Alcuni eminenti scienziati si sono spinti a ipotizzare che la Teoria dei Quanti abbia perfino risolto l’enigma del rapporto tra Mente e Materia, asserendo che l’introduzione nei processi di misura quantistica dell’osservazione umana è un passo fondamentale per il costruirsi della realtà.
Coloro interessati ad approfondire l'argomento possono consultare gli articoli riportati di seguito....
mercoledì 10 dicembre 2008
SCUOLA DI SCIENZE QUANTISTICHE
LA LEGGE D'ATTRAZIONE
Insieme alla legge di gravità, costituisce una forza dell' universo in grado di creare quando stimolata da una intenzione potente e carica emozionalmente. Conoscere come funziona ci metterà nelle condizioni di migliorare le nostre condizioni di vita.
Insieme alla legge di gravità, costituisce una forza dell' universo in grado di creare quando stimolata da una intenzione potente e carica emozionalmente. Conoscere come funziona ci metterà nelle condizioni di migliorare le nostre condizioni di vita.
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