martedì 22 dicembre 2009

La vita è ciò che tu ne fai




La vita per il guerriero è una battaglia,che la vinca
La vita per lo studente è un luogo di apprendimento, che possa ricevere le sue lezioni
La vita per il bambino è un passatempo,che possa giocare
La vita per l'avventurosi è un'opportunità, che sappia usarle
La vita per il pauroso è crisi, che la soffra
La vita per il campione è una sfida, che possa vincerla
La vita per l'illuminato è un'esperienza, che la goda
La vita per l'amico di Dio è una benedizione,che ringrazi per essa

(Sri Amma Bhagavan)


Cambiare con Gioia

IL FUTURO E' RADIOSO
Il cambiamento è possibile per tutti,
finché costruiamo la nostra coscienza
col desiderio di crescere gioiosamente.
Quest'anno lavora sul migliorare i tuoi comportamenti verso gli altri
- ma non per farti del male:
lavoraci col desiderio di soddisfare la tua voglia di sentirti vivo.
AUGURI

martedì 15 dicembre 2009

LE CAUSE DEL SOVRAPPESO E LE SOLUZIONI

La moderna scienza dell'alimentazione ha accertato come non sempre l'aumento del grasso corporeo sia unicamente legato ad una iper alimentazione. Da un'analisi obiettiva, e per questo basta guardarsi attorno, è facilmente verificabile come ci siano persone che mangiano quantitativi al di sotto della media eppure non solo non perdono peso ma, al contrario, hanno la tendenza all'accumulo di grasso.
Questa evidenza è un ulteriore conferma dell'inutilità del semplice calcolo matematico per cui basterebbe togliere 300-500 calorie al giorno dal fabbisogno calorico giornaliero (calcolato con le formule teoriche) per ottenere il sospirato dimagrimento.
Le motivazioni sono da ricondurre sia a fattori fisiologici che psicologici.
Le motivazioni che portano all'aumento di peso possono essere individuate e riassunte in:
- Numero di cellule adipose ereditate o sviluppate dalla gestazione all'età evolutiva, tenendo conto che l'ereditarietà influisce con una percentuale del 30% sul soprappeso generale di un soggetto.
- Aspetto ormonale della tiroide, degli androgeni (ormoni della crescita ) e del sistema simpatico (parte del sistema nervoso).
- Dalla sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici.
- Desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livello d'ipotalamo (serotonina), Leptina (ormone delle riserve lipidiche), CCK (colecistichinina, polipeptide responsabile dell'indice di sazietà).- Situazione umorale, psicologica, caratteriale (insoddisfazione e mancanza di autostima).- Squilibri alimentari sia qualitativi che quantitativi e di distribuzione oraria.
- Alti livelli di stress con ricerca di gratificazione e cortisolemia.
- Ipocinesi (mancanza di attività fisica) e bassi livelli di tessuto muscolare. La sedentarietà può infatti momentaneamente rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi, inoltre il QR (Quoziente Respiratorio, parametro che indica il tipo di carburante utilizzato) si sposta verso l'utilizzo di carboidrati e non di grassi.
- Presenza di eventuali intolleranze e allergie.
- Scarsa presenza di grasso bruno, un tessuto adiposo ereditato dall'infanzia e dotato di una grande attività metabolica.
Quindi in sintesi:
- Ciò che conta è la qualità e non la quantità dei cibi.
- Non tutte le calorie sono uguali. Cibi diversi hanno riscontri metabolici diversi.
- Non tutti i momenti del giorno sono uguali per assumere determinati alimenti (cronobiologia).
- Il numero di pasti influenza i livelli glicemici e la tendenza ad accumulare grasso.
- In carenza calorica cronica il corpo tende a distruggere massa magra.
- Ogni persona ha un suo peso forma determinato dalla struttura scheletrica, dal muscolo e da equilibri dettati da un sistema denominato ponderostato (peso a cui tendiamo).
- Necessità di aumentare l'autostima e la gratificazione.
- Attività fisica mirata a migliorare la massa magra ed il metabolismo basale. Infatti la termogenesi è alla base del concetto di dissipazione del calore.
- Importante eseguire test ematici per verificare l'equilibrio generale dell'organismo.
Non è importante mangiare meno, ma consumare di più!
Regole chiave per il successo e consigli pratici
Per raggiungere l'obiettivo totale sarebbe importante (anche se IMPEGNATIVO, ma non impossibile) riuscire a mettere perfettamente in atto queste 5 regole tenendo presente che bisogna evitare tutti quei metodi dimagranti che tendono a colpevolizzare chi non riesce a stare a dieta:
1) Regime alimentare corretto rapportato ai gusti personali, alla facilità di reperimento del cibo, alle abitudini, alla biotipologia metabolica, alla cronobiologia ormonale, alle eventuali intolleranze.
2) Attività fisica costante, sufficiente, mirata, personalizzata, gradita e stimolante (secrezioni delle endorfine gratificanti).
3) Atteggiamento mentale positivo e motivato, aiutati da ambienti e persone che possano sostenere le scelte e limitare le fonti di stress rinforzando l'autostima nelle proprie possibilità.
4) Giusto sostegno e bilanciamento dell'organismo con il corretto apporto idrico e con l'introduzione di metodiche ed integratori che possano aiutare a riequilibrare e stabilire l'osmosi generale dei sistemi biologici.

Il controllo del peso inizia mettendo a dieta il nostro stato emozionale

Sempre più spesso per perdere peso serve la calma e la tranquillità, ossia, meno stress e preoccupazioni più che i consigli alimentari e le diete da fame.
Infatti, in milioni di anni il corpo umano ha perfezionato meccanismi efficacissimi di difesa dai pericoli esterni, i quali hanno purtroppo effetti collaterali, che creano nella vita caotica dei nostri tempi sovrappeso e obesità.
In condizioni di pericolo, stress, precarietà e ansia il cervello dovrebbe essere efficientissimo per rispondere al meglio e velocemente.
Tuttavia, tale efficienza richiede una maggior disponibilità di zuccheri, quindi, energia da usare prontamente.
Tale energia viene resa disponibile dall'ormone Cortisolo, prodotto dalle cellule della fascicolata del surrene in risposta all' ormone ipofisario ACTH.
Esso viene, ad esempio, rilasciato dopo esercizio fisico molto intenso, dopo periodi prolungati di digiuno, dopo interventi chirurgici, dopo separazioni e divorzi, in sintesi dopo ogni situazione che altera l'equilibrio psicofisico.
In genere tutti i glucocorticoidi hanno la controindicazione di far aumentare l'appetito e ritenere i liquidi.
Il cortisolo, in particolare, agisce liberando zuccheri dai depositi di fegato e muscoli e scomponendo le proteine dei muscoli per creare altro glucosio.
Dunque, causa iperglicemia per far fronte al pericolo, con la trasformazione degli zuccheri in eccesso in grasso.
Causando perdita di muscolo, inevitabilmente abbassa il metabolismo, facendo consumare all'organismo meno energia.
Inoltre, provoca stanchezza e con il tempo anche danni a tessuti e apparato scheletrico, poiché diminuisce la sintesi di collagene e della matrice ossea.
Infine, rallenta le risposte del sistema immunitario per dare priorità ad altri pericoli esterni più imminenti.
Rimuovere le cause di preoccupazione e stress e ritrovare la serenità, permette di ritrovare sia la linea che il benessere.
SE VOGLIAMO DAVVERO PERDERE PESO E RITROVARE L'EQUILIBRIO PSICOFISICO, BISOGNA INIZIARE A LAVORARE SUL NOSTRO STATO EMOZIONALE, SULLA NOSTRA EDUCAZIONE ALIMENTARE, SULL'IMMAGINE INTIMA CHE ABBIAMO DI NOI STESSI.
MINOR TENSIONE, MINOR STRESS=MENO CHILI DI TROPPO, MAGGIORE AUTOSTIMA E CONSAPEVOLEZZA.

lunedì 14 dicembre 2009