di: Massimo Bertolucci
Anche se la maggior parte dei ricercatori esclude l'esistenza di un cosiddetto “sesto senso” che avverta il pericolo, una nuova ricerca della Washington University di St. Louis ha identificato una regione del cervello che agisce chiaramente come un sistema d'allarme preventivo, tenendo sotto controllo l'ambiente circostante, “pesando” le possibili conseguenze di ciò che vede, e contribuendo a modificare il nostro comportamento per evitare le situazioni pericolose.
Anche se la maggior parte dei ricercatori esclude l'esistenza di un cosiddetto “sesto senso” che avverta il pericolo, una nuova ricerca della Washington University di St. Louis ha identificato una regione del cervello che agisce chiaramente come un sistema d'allarme preventivo, tenendo sotto controllo l'ambiente circostante, “pesando” le possibili conseguenze di ciò che vede, e contribuendo a modificare il nostro comportamento per evitare le situazioni pericolose.
“ll nostro cervello - spiega lo psicologo Joshua Brown, uno degli autori dello studio - è in grado di cogliere i piccoli segni di avvertimento nell'ambiente circostante molto meglio di quanto pensassimo”.
La scoperta fornisce rigorose basi scientifiche a un nuovo modo di concettualizzare i complicati processi di controllo esecutivo che hanno luogo nella corteccia cingolata anteriore e nei dintorni, un'area cerebrale situata vicino ai lobi frontali e lungo le pareti che dividono l'emisfero destro da quello sinistro.
“In passato, - continua Brown - abbiamo osservato attività in questa regione quando un individuo doveva prendere una decisione difficile scegliendo fra più opzioni che si escludevano mutuamente, oppure dopo che commetteva un errore.
Ma ora abbiamo scoperto che la corteccia cingolata anteriore può imparare a riconoscere quando si commette un errore anche prima che venga presa una decisione. Questa regione, in poche parole, sembra agire come un sistema d'allarme preventivo, avvisandoci in anticipo se il nostro comportamento potrebbe condurci a un risultato negativo, in modo da essere più cauti ed evitare gli sbagli”.
Data articolo: dicembre 2008
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
Washington University
Data articolo: dicembre 2008
Istituzione scientifica citata nell'articolo:
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