di: Paolo Manzelli/University of Florence
E-mail: LRE@UNIFI.IT
E-mail: manzelli@invisibilmente.it
Data articolo: maggio 2008
“Mettere a dieta il Cervello” si basa sulla Dieta Mediterranea (DM) e sulla armonizzazione del pensiero fondata sulla utilizzazione coerente del funzionamento cerebrale. In primo luogo rammentiamo che la DM corrisponde ad un sistema alimentare articolato di composizione del cibo, basato su una abbondante assunzione di cereali, frutta e verdura stagionali, condimenti con olio extravergine di origine controllata, un buon bicchiere di vino doc, e modeste quantità di carni ( prevalentemente pesce), piccole quantità di latte, pochi grassi animali e scarse quantità di latticini che non siano freschi come la mozzarella.
Questa varia composizione alimentare della DM genera una attivazione auto-catalitica del metabolismo, che in prima istanza rende il cibo più digeribile e di conseguenza facilita la rielaborazione degli alimenti nella ricostruzione genetica del nostro fisico e del nostro cervello. Pertanto, il miglioramento del metabolismo, facilitato dalla DM influenza l'attività fisiologica dei vari organi vitali, ed in particolare accelera la neurotrasmissione cerebrale, controllando al meglio la armonizzazione di tutte le relazioni tra il corpo e la mente.
Purtroppo e necessario dire che, il “Mettere a dieta il Cervello”, necessita di superare la concezione della Dieta basata sul concetto di CALORIA, come tradizionalmente viene fatto dalla cultura scientifica di tipo meccanicista, che considera l'uomo in guisa di una stufa o di un motore, limitandosi a controllare l'apporto calorico degli alimenti e non la loro qualità e composizione alimentare ottimale, come è nella tradizione dell'utilizzazione di prodotti tipici locali basati sulla DM.
La DM infatti rende il cervello più plastico e la neurotrasmissione più rapida e quindi capace di controllare i segnali di fame e di sete che influenzano direttamente il nostro comportamento nutritivo ottimale. Ma mentre nel bambino, una buona dieta, assicura di per se la necessaria plasticità cerebrale, per l'adulto erronee concezioni di indole meccanica, confondono le idee invece di favorite una dieta di alta qualità e valore nei riguardi della salute fisiologica e cerebrale.
Infatti la “caloria”, presa a misura del cibo dai dietologi, è un parametro quantitativo che è equivalente sia che provenga dal bruciare zuccheri, proteine o grassi. Pertanto non distinguendo sulla base del calore prodotto, la tipologia e la composizione del cibo, la dieta espressa in calorie risulta essere un concetto fuorviante dalla necessita di valorizzare la essenziale qualità delle combinazioni alimentari, come avviene nella tradizione della DM.
Le diete calcolate sull'apporto calorico finiscono infatti per non essere capaci di realizzare un effettivo ed efficace rapporto tra alimentazione e salute, il quale dovrebbe essere fondato sulla qualità degli alimenti e quindi sulla valorizzazione dei prodotti tipici dei cibi biologici, freschi e stagionali, nonché della attenta considerazione della salute, prodotta dalla antica cultura alimentare dell'area mediterranea.
E dimostrato infatti che le più gravi malattie quali il cancro ed in riferimento al cervello, l'Alzheimer, sono principalmente conseguenza di una errata alimentazione, vista in termini di qualità della composizione dei cibi; e pertanto non di quantità calorica; infatti la cattiva alimentazione ha un maggior peso che non l'inquinamento dell'aria, nell'aumentare di malattie di alterazione fisiologica quali il cancro e le degenerazioni mentali.
In conclusione sapendo che il nostro organismo non brucia un bel nulla, ma decompone metabolicamente gli alimenti per ricostruire giornalmente noi stessi, è importante capire bene che il “Mettere a dieta il Cervello” necessita di saper stimolare le capacita intuitive e creative, spostando l'attenzione su conoscenze coerenti con mutare delle esigenze contemporanee, al fine di risolvere problemi prioritari quali quelli della salute e la sicurezza alimentare.
Per mantenere un cervello plastico e flessibile è quindi fondamentale una buona DM, ma inoltre e necessario capire che il segreto per valorizzare la intuizione creativa, (come stiamo insegnando nel progetto di scuola elementare a Grumo Nevano denominato “CERVELLANDIA” ed in altre progettazioni guidate dalla associazione telematica EGOCREANET), consiste nel saper armonizzare le potenzialità della mente, sgombrandola da nozioni e pensieri antiquati e superflui, cosi da focalizzare ogni problema in modo innovativo, accuendo contemporaneamente l'attenzione e la motivazione, capaci di anticipare la tensione mentale verso l'obiettivo creativo da raggiungere e risolvere, evitando cognizioni fuorvianti dalle finalità ed all'obiettivo di risoluzione dei problemi reali messi in evidenza come prioritari.
In questo quadro cognitivo ed educativo dello sviluppo della Societa della Conoscenza, le potenzialità di crescita ottimali del cervello, potranno avere una base fisiologica salutistica derivante da una buona alimentazione mediterranea, potenzialità cerebrale che potrà essere indirizzata da una ottima metodologia di costruzione di una mente innovativa e creativa, così come è divenuto necessario in una epoca di grande competitività globale nelle quale viviamo.
Una politica adatta a tale scopo, dovrà evitare di basarsi su particolari interessi politici di bandiera, ma finalizzarsi, anche da vari punti di vista, verso la risoluzione innovativa di problemi orientati comunque alla crescita del nostro Paese.
Empowerment education Bioenergetic Therapy Tradicional and Natural Medicine Scientific and Spiritual Research Bio-Psyco-Social Network
sabato 31 maggio 2008
mercoledì 14 maggio 2008
Scienza ed Etica
Ex-plants is word-play in Italian meaning both the removal of organs and the weeping from pain.
The Dr. Kumar affair is only just over. He illegally removed organs from at least 500 persons attracted by the mirage of a few rupees.
Musica e pensiero (Music and Thinking) is the name of this group.
Who on earth will make the new laws? It is no longer possible to entrust the market with the future of our children and grandchildren. Let us take an issue like organ transplants. Can the market decide? Of course it cannot.
The Dr. Kumar affair is only just over. He illegally removed organs from at least 500 persons attracted by the mirage of a few rupees.
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Who on earth will make the new laws? It is no longer possible to entrust the market with the future of our children and grandchildren. Let us take an issue like organ transplants. Can the market decide? Of course it cannot.
lunedì 5 maggio 2008
La medicina del Benessere
Autore: Prof. Tommaso Addonisio
Fonte: disinformazione.it
L'esercizio della medicina prima che diventasse professione, è sempre stato inteso come la necessità di un individuo di occuparsi della salute di un proprio simile, in modo da restituire a quest’ultimo la condizione di benessere e di efficienza psico-fisica. La medicina del Benessere è un nuovo modo di esercitare la professione medica, che mira al mantenimento e potenziamento dello stato di benessere dell'individuo. È un movimento culturale e scientifico che basandosi sul primo comandamento dell'arte sanitaria ovvero, “primum non nocere”, persegue come obbiettivo il miglioramento in toto del benessere psico-fisico della persona, ottimizzando i suoi standard esistenziali, in termini qualitativi e di stili di vita.
Nel corso dei secoli la figura del medico si è andata progressivamente trasformando: se nella cultura orientale si è sempre tenuta in grande considerazione l'unità corpo-spirito, in occidente il percorso filosofico che ha accompagnato l'arte medica ha fatto sì che l'uomo diventasse soprattutto oggetto di osservazione e di studio. Nel corso dei secoli la Medicina con l'introduzione di nuovi strumenti e metodiche, da una parte ha acquisito capacità diagnostico-terapeutiche valide ma dall'altra ha perduto l'arte di guarigione, scindendo la malattia dal malato. La direzione in cui volge la Medicina del benessere è intesa a riappropriarsi, della capacità di guarire interessandosi ad una visione globale e servendosi di una terapia a vasto raggio, che promuove la ricerca del benessere fisico, mentale e spirituale e non solo semplice risoluzione sintomatologia della patologia (4).
In questo modo non si intende un semplicistico recupero del passato, bensì una cosciente rivalorizzazione degli antichi insegnamenti della cultura ippocratica e della tradizione salernitana, alla luce di nuove conoscenze. Questo processo di sintesi permette di porre il benessere del paziente al centro dell'attività medica, e requisito essenziale al buon esito terapeutico è la conoscenza dettagliata di tutti gli aspetti possibili della situazione personologica, fisiologica e patologica della persona. La medicina del Benessere esalta e differenzia nettamente lo stato di salute dallo stato di non malattia, definendo lo star bene non unicamente l'assenza di patologie organiche o psicologiche, ma una condizione ottimale che permette all'individuo di esprimere al meglio tutte le proprie potenzialità fisiche e psicologiche.
Una persona, nel momento in cui tutte le sue funzioni vegetative sono in equilibrio, è un essere nel quale tutte le cellule hanno come obiettivo lo stato di salute. La tendenza innata di ogni organismo vivente, è infatti, proprio il mantenimento e il recupero dello stato di salute. La medicina del Benessere ricalcando questo istinto primordiale, si rivolge all'individuo sano, avvalendosi degli strumenti della medicina preventiva, e ripristinandone e recuperandone aspetti trascurati, pur essendo i principali fondamenti di quest'ultima. Vuole essere intesa come, una educazione rivolta in egual modo al singolo soggetto e agli operatori sanitari, basata su semplici e ben note ma ormai ignorate regole mediche e norme di comportamento igienico, rinnovando l'approccio terapeutico e rimandando l'uso di farmaci solo in casi strettamente necessari.
Non si propone di svilire l'attività farmaceutica bensì di farne un uso concreto e cosciente. In questo modo la medicina del benessere non solo pone le basi per un innovativo percorso terapeutico ma ha effetti interessanti anche sulla spesa pubblica sanitaria, abbattendo i costi attuali, che vengono sostenuti per la cura di malattie degenerative. La diagnosi frettolosa ed imprecisa, la prescrizione di farmaci incongrua ed eccessiva, l'ossessionante obbiettivo di raggiungere il risultato terapeutico, trascurando l'attenta valutazione del rapporto costo-beneficio, sono i mali della Medicina del nostro secolo.
Conclusione
La medicina del benessere, si pone come un programma innovativo di rivalorizzazione e di recupero della tradizione classica, che ha posto le basi per lo sviluppo della moderna arte medica. Si rivolge ad individui sani, e mira al mantenimento del loro stato di benessere, inteso nel senso più ampio del termine, coprendone dunque ogni aspetto; da quello somatico, fisiologico a quello mentale. La sua ricerca, supportata da diverse discipline, sfocia in una nuova arte medica, che ha come risultati importanti risvolti economici e sociali.
Fonte: disinformazione.it
L'esercizio della medicina prima che diventasse professione, è sempre stato inteso come la necessità di un individuo di occuparsi della salute di un proprio simile, in modo da restituire a quest’ultimo la condizione di benessere e di efficienza psico-fisica. La medicina del Benessere è un nuovo modo di esercitare la professione medica, che mira al mantenimento e potenziamento dello stato di benessere dell'individuo. È un movimento culturale e scientifico che basandosi sul primo comandamento dell'arte sanitaria ovvero, “primum non nocere”, persegue come obbiettivo il miglioramento in toto del benessere psico-fisico della persona, ottimizzando i suoi standard esistenziali, in termini qualitativi e di stili di vita.
Nel corso dei secoli la figura del medico si è andata progressivamente trasformando: se nella cultura orientale si è sempre tenuta in grande considerazione l'unità corpo-spirito, in occidente il percorso filosofico che ha accompagnato l'arte medica ha fatto sì che l'uomo diventasse soprattutto oggetto di osservazione e di studio. Nel corso dei secoli la Medicina con l'introduzione di nuovi strumenti e metodiche, da una parte ha acquisito capacità diagnostico-terapeutiche valide ma dall'altra ha perduto l'arte di guarigione, scindendo la malattia dal malato. La direzione in cui volge la Medicina del benessere è intesa a riappropriarsi, della capacità di guarire interessandosi ad una visione globale e servendosi di una terapia a vasto raggio, che promuove la ricerca del benessere fisico, mentale e spirituale e non solo semplice risoluzione sintomatologia della patologia (4).
In questo modo non si intende un semplicistico recupero del passato, bensì una cosciente rivalorizzazione degli antichi insegnamenti della cultura ippocratica e della tradizione salernitana, alla luce di nuove conoscenze. Questo processo di sintesi permette di porre il benessere del paziente al centro dell'attività medica, e requisito essenziale al buon esito terapeutico è la conoscenza dettagliata di tutti gli aspetti possibili della situazione personologica, fisiologica e patologica della persona. La medicina del Benessere esalta e differenzia nettamente lo stato di salute dallo stato di non malattia, definendo lo star bene non unicamente l'assenza di patologie organiche o psicologiche, ma una condizione ottimale che permette all'individuo di esprimere al meglio tutte le proprie potenzialità fisiche e psicologiche.
Una persona, nel momento in cui tutte le sue funzioni vegetative sono in equilibrio, è un essere nel quale tutte le cellule hanno come obiettivo lo stato di salute. La tendenza innata di ogni organismo vivente, è infatti, proprio il mantenimento e il recupero dello stato di salute. La medicina del Benessere ricalcando questo istinto primordiale, si rivolge all'individuo sano, avvalendosi degli strumenti della medicina preventiva, e ripristinandone e recuperandone aspetti trascurati, pur essendo i principali fondamenti di quest'ultima. Vuole essere intesa come, una educazione rivolta in egual modo al singolo soggetto e agli operatori sanitari, basata su semplici e ben note ma ormai ignorate regole mediche e norme di comportamento igienico, rinnovando l'approccio terapeutico e rimandando l'uso di farmaci solo in casi strettamente necessari.
Non si propone di svilire l'attività farmaceutica bensì di farne un uso concreto e cosciente. In questo modo la medicina del benessere non solo pone le basi per un innovativo percorso terapeutico ma ha effetti interessanti anche sulla spesa pubblica sanitaria, abbattendo i costi attuali, che vengono sostenuti per la cura di malattie degenerative. La diagnosi frettolosa ed imprecisa, la prescrizione di farmaci incongrua ed eccessiva, l'ossessionante obbiettivo di raggiungere il risultato terapeutico, trascurando l'attenta valutazione del rapporto costo-beneficio, sono i mali della Medicina del nostro secolo.
Conclusione
La medicina del benessere, si pone come un programma innovativo di rivalorizzazione e di recupero della tradizione classica, che ha posto le basi per lo sviluppo della moderna arte medica. Si rivolge ad individui sani, e mira al mantenimento del loro stato di benessere, inteso nel senso più ampio del termine, coprendone dunque ogni aspetto; da quello somatico, fisiologico a quello mentale. La sua ricerca, supportata da diverse discipline, sfocia in una nuova arte medica, che ha come risultati importanti risvolti economici e sociali.
Medicina quantistica
La dinamica biologica è dominata da meccanismi elettro-chimici, bio-energetici, da eventi molecolari che si susseguono in modo ordinato nel tempo e nello spazio. I codici di riconoscimento tra le biomolecole (come quello tra le basi del DNA) mostrano come la materia vivente interagisce secondo pattern ben definiti. L'esistenza di questi codici implica l’esistenza di un livello elettromagnetico della materia vivente che dialoga con quello chimico “dirigendo” il traffico molecolare.
In quest'ottica, la patologia appare in prima istanza come un’anomalia della struttura molecolare del corpo, in seconda istanza come un disturbo della “rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare”.
La medicina quantistica, dunque, opera:
1) intervenendo direttamente sul livello chimico dell'organismo, fornendo sostanze chimiche adatte a rimuovere l'anomalia manifestata nella struttura molecolare;
2) intervenendo sul livello elettromagnetico, rimuovendo gli ostacoli che intralciano il traffico molecolare.
In quest'ottica, la patologia appare in prima istanza come un’anomalia della struttura molecolare del corpo, in seconda istanza come un disturbo della “rete elettromagnetica di controllo del traffico molecolare”.
La medicina quantistica, dunque, opera:
1) intervenendo direttamente sul livello chimico dell'organismo, fornendo sostanze chimiche adatte a rimuovere l'anomalia manifestata nella struttura molecolare;
2) intervenendo sul livello elettromagnetico, rimuovendo gli ostacoli che intralciano il traffico molecolare.
domenica 4 maggio 2008
L'apprendimento “CIBO per la MENTE”
Stress e plasticità cerebrale
di: Paolo Manzelli/University of Florence
La struttura cerebrale non è del tutto stabile, ma ha una forte capacita di essere modificata durante tutta la vita. L'apprendimento cambia i processi di integrazione che avvengono tra le varie aree cerebrali, e pertanto si creano nuovi circuiti di integrazione tra sensi, sensazioni e cognizioni. inevitabilmente cambiamenti profondi generano stress (parola che viene da “sforzo mentale”) che viene placato da una nuova possibilità di significazione, la quale modula la risposta fisiologica al cambiamento provocata dallo stress determinando una crescita di conoscenze apprese e promuove nuove capacita intellettive che nell' uomo sono molteplici.
Pertanto notiamo come l'apprendimento sia tanto naturale nei bambini che ricercano la sua azione metabolica attiva nel sistema neuronale, allo stesso modo con cui si ricerca il cibo per saziare lo stress provocato dalla fame. La struttura del cervello diviene più flessibile con l'apprendimento qualora quest'ultimo persegua un processo fisiologico equilibrato e progressivo nei rispetto delle possibilità personali di adattamento biologico del cervello allo stress.
Va notato che in particolare in un contesto di forte mutabilità storico-sociale, la rottura di questi equilibri può avvenire proprio quando si oppone una resistenza cognitiva al cambiamento, così che la tensione mentale causata dallo stress aumenta ogni qual volta che, come suggeriva GALILEO GALILEI, si voglia inopportunamente interpretare con rigide ed obsolete e conservative concezioni, il necessario mutamento interpretativo dei fatti e degli eventi nei quali siamo immersi nel procedere della nostra vita.
Un livello sempre più elevato di stress si trasforma gradualmente, ma inesorabilmente in “angoscia”, che si affaccia allora sinuosamente nel nostro sistema inconscio e tende a scolpire il cervello in modo rigido e permanente, incapace di sopportare ulteriori approcci di apprendimento flessibile, che se acquisiti generano tranquillità e danno sviluppo ad un naturale atteggiamento creativo.
Data articolo: aprile 2008
di: Paolo Manzelli/University of Florence
La struttura cerebrale non è del tutto stabile, ma ha una forte capacita di essere modificata durante tutta la vita. L'apprendimento cambia i processi di integrazione che avvengono tra le varie aree cerebrali, e pertanto si creano nuovi circuiti di integrazione tra sensi, sensazioni e cognizioni. inevitabilmente cambiamenti profondi generano stress (parola che viene da “sforzo mentale”) che viene placato da una nuova possibilità di significazione, la quale modula la risposta fisiologica al cambiamento provocata dallo stress determinando una crescita di conoscenze apprese e promuove nuove capacita intellettive che nell' uomo sono molteplici.
Pertanto notiamo come l'apprendimento sia tanto naturale nei bambini che ricercano la sua azione metabolica attiva nel sistema neuronale, allo stesso modo con cui si ricerca il cibo per saziare lo stress provocato dalla fame. La struttura del cervello diviene più flessibile con l'apprendimento qualora quest'ultimo persegua un processo fisiologico equilibrato e progressivo nei rispetto delle possibilità personali di adattamento biologico del cervello allo stress.
Va notato che in particolare in un contesto di forte mutabilità storico-sociale, la rottura di questi equilibri può avvenire proprio quando si oppone una resistenza cognitiva al cambiamento, così che la tensione mentale causata dallo stress aumenta ogni qual volta che, come suggeriva GALILEO GALILEI, si voglia inopportunamente interpretare con rigide ed obsolete e conservative concezioni, il necessario mutamento interpretativo dei fatti e degli eventi nei quali siamo immersi nel procedere della nostra vita.
Un livello sempre più elevato di stress si trasforma gradualmente, ma inesorabilmente in “angoscia”, che si affaccia allora sinuosamente nel nostro sistema inconscio e tende a scolpire il cervello in modo rigido e permanente, incapace di sopportare ulteriori approcci di apprendimento flessibile, che se acquisiti generano tranquillità e danno sviluppo ad un naturale atteggiamento creativo.
Data articolo: aprile 2008
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